Esquilino, gatto impiccato a piazza Vittorio, caccia al killer

Esquilino, gatto impiccato a piazza Vittorio, caccia al killer
di Laura Bogliolo
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Domenica 13 Maggio 2018, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 21:33
Più che un melting pot di culture e anime, piazza Vittorio ormai è un crogiolo di degrado pronto a esplodere. I primi scoppi e «gridolini di dolori» (come direbbe Paolo Sorrentino, residente) sono deflagrati dopo lo stupro di una clochard di 76 anni a febbraio e poi quando gli schizzi di sangue hanno di nuovo impantanato i portici per l'ennesima maxi rissa tra sbandati finita a coltellate. In questi giorni è l'amore per la colonia felina che vive davanti la Porta Magica a far innescare l'ultima protesta. Uno dei gatti è stato trovato impiccato a una ringhiera nell'area dei Trofei di Mario. «Guardate cosa ha fatto quel senzatetto» si foga sui social una delle signore che si occupa della colonia felina protetta.

LA RABBIA
La denuncia arriva su Facebook, sui gruppi Sei dell'Esquilino se ed Esquilino vivo, terreno per raccogliere proteste, ma anche stimoli per migliorare il rione. Nella piazza in molti sono convinti che l'impiccagione sia stata opera di uno sbandato con problemi psichici che vive nell'area archeologica recintata. Lo stesso che ogni tanto terrorizza bimbi e romane passeggiando nudo. Sembra in realtà che i gatti uccisi siano addirittura cinque. Il senzatetto con problemi psichici è stato portato via dalle forze dell'ordine a seguito di un trattamento sanitario obbligatorio. «Non poteva essere fatto prima? Un giorno si uccide un gatto, il giorno dopo cosa può accadere?» dice Letizia Ciccioni, del comitato di quartiere Esquilino che definisce il rione «bello e dannato». Bello per la sua storia, dannato per la sequela di scippi, aggressioni e rapine che macchiano il quartiere.

LA PAURA
Passeggiando lungo i portici o nei giardini di piazza Vittorio sporchissimi si fa fatica a incontrare qualche residente, soprattutto la sera. Ma quando avviene è difficile non essere solidale con la rabbia di chi ha visto negli ultimi anni il rione scivolare via verso l'abisso delle terre di nessuno dove ogni cosa è concessa. «Adesso uccidono i gatti - dice Maria, 64 anni - le forze dell'ordine sanno, abbiamo presentato decine di denunce sul degrado, ma la situazione non cambia».

La legge è questa, non abbiamo le risorse, non abbiamo i fondi, ci sono poche pattuglie. Le giustificazioni sono sempre le stesse, ormai da tempo. Ora, l'uccisione del gatto ripropone prepotentemente il diritto alla legalità e pensieri semplici come «chi compie un reato va arrestato», «le istituzioni devono tutelarci». Pensieri traditi però che fanno deflagrare le proteste e la voglia di giustizia. «Rapine, spaccio, aggressioni e siringhe, questa è piazza Vittorio, inutile prendersi in giro» il grido rabbioso di molti residenti. Come dargli torto? Addirittura la Prefettura aveva sollecitato il Campidoglio ad applicare il daspo urbano per assicurare maggiore sicurezza all'Esquilino. Ma tutto è rimasto lettera morta. Anche le richieste dei residenti.

LA PETIZIONE
«Due mesi fa abbiamo presentato una petizione con 600 firme al sindaco Virginia Raggi: abbiamo chiesto con urgenza le ordinanze anti-alcol e anti-bivacco che erano già state applicate da Rutelli ai tempi del Giubileo e diedero ottimi risultati. Abbiamo chiesto anche la videosorveglianza».
E il Campidoglio cosa dice? «Non risponde» aggiunge Cicconi che lancia un ulteriore allarme: «Qui abbiamo anche il problema gravissimo dei clochard con problemi psichici, aumentano sempre di più: cosa si aspetta? Ci sono vari uomini che si spogliano nudi, un altro che gira con un mantello nero e giorni fa è morta l'anziana che da anni viveva sotto i portici. Cosa deve accadere prima di intervenire?».

laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 
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