Roma, al Gianicolo la grande festa per il 157° dell'Unità d'Italia

Il belvedere del Gianicolo (foto FABIANO/TOIATI)
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Domenica 18 Marzo 2018, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 16:08

Una mattinata speciale alla scoperta dei segreti e delle meraviglie architettoniche e monumentali del Gianicolo. Primo Municipio e cittadini insieme, sabato 17 marzo, hanno celebrato il 157° dell’Unità d’Italia in un luogo simbolo del Risorgimento romano. Come? Con visite guidate gratuite ai monumenti, ai busti e alla stele del parco tenute dall’associazione A. Cipriani e dal Comitato Gianicolo.
 

 


Erano presenti numerosi cittadini, famiglie e scolaresche che hanno potuto godere di una passeggiata “storica” e con vista mozzafiato. Gli accompagnatori, muniti di tesserino, hanno atteso i visitatori al Faro degli Italiani d’Argentina, ai monumenti di Garibaldi e di Anita, al Belvedere della Costituzione della Repubblica romana del 1849, nonché al Museo della Repubblica romana e al Mausoleo Ossario di via Garibaldi, eccezionalmente aperto dalla Sovrintendenza per la ricorrenza. I partecipanti hanno avuto in omaggio una copia del depliant “Il Gianicolo parco della memoria - rinasce al Gianicolo”.

Tra i presenti, i professori T. Corey Brennan, Gildo De Angelis, direttore USRLazio, Alessandro Cremona della Sovrintendenza e la consigliera comunale Gemma Guerrini in rappresentanza della sindaca Virginia Raggi la quale, ha ringraziato dell’invito Enrico Cipriani dell’associazione omonima «per aver contribuito con la sua associazione a dare risalto a date e luoghi così significativi per la nostra Città e per il nostro Paese».
Sono arrivati tanti genitori e alunni, la classe IV A del lIceo Manara guidata dalla professoressa Concetta Di Meo, un gruppo di ragazze della scuola già "Colomba Antonietti" guidato dalla professoressa Valentina Marani e i ragazzi delle classi III E e delle III F dell’Ic "Calderini" di Acilia.
Luoghi che, però, da mesi sono lasciati sezna controllo nel degrado, in balia di vandali e incivili che la notte occupano il belvedere per bere e festeggiare compleanni abbandonando a terra montagne di rifiuti e bottiglie, devastando monumenti e parapetti con scritte e sfregi.  

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