Roma, donne ferite durante sparatoria, la ragazza: «Ero a terra, non capivo perché»

Roma, donne ferite durante sparatoria, la ragazza: «Ero a terra, non capivo perché»
di Valeria Arnaldi e camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Marzo 2018, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 09:28
«Ho parlato con lei al telefono soltanto alle tre del pomeriggio, ero al lavoro, mia moglie mi ha detto che doveva fare delle commissioni e che ci saremmo visti a casa». Ma a casa S. D. B., 49 anni, e sua figlia Y. di 16 anni ieri non sono tornate. Colpite dal proiettile sparato accidentalmente da un carabiniere in via Federico Ozanam (quartiere Monteverde) sono state trasportate d'urgenza all'ospedale San Camillo. «Dobbiamo ancora capire la dinamica». A parlare di fronte all'ingresso del nosocomio romano è il marito di S. D. B..

Con gli occhi bagnati dalle lacrime, l'uomo è circondato dall'affetto di parenti e amici che ieri sera si sono riversati nel cortile del nosocomio romano ma anche da molti militari dell'Arma dei carabinieri. Con lui c'è anche l'altro figlio. Attendono notizie dai medici. Hanno potuto vederle le due donne ma ancora non riescono a spiegare cosa sia successo. A ricostruire e dare una spiegazione a quell'istante tragico. «Siamo sconvolti», continuano a ripetere. Sono da poco passate le 18 quando un'auto che transita su via Ozanam non si ferma all'alt di una vettura dei carabinieri: l'uomo al volante accelera e prova ad investire uno dei militari fermi al posto di blocco. Il carabiniere si smarca, impugna l'arma di ordinanza e spara un solo colpo. Il proiettile, però, raggiunge S.D.B. e sua figlia che transitano proprio in quel momento su via Ozanam a bordo di un motorino. Le due donne vengono immediatamente soccorse e trasportate d'urgenza in ospedale. Arrivano vigili e coscienti al pronto soccorso ma sono in stato di choc.

LE CONDIZIONI
Dal nulla si sono trovate in terra, doloranti e sporche di sangue «Non abbiamo capito nulla», ha detto la ragazza, raggiunta dal proiettile all'altezza dell'ascella sinistra, ad alcuni sanitari dell'ospedale. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Più grave, invece, la madre, colpita alla spalla sinistra.
I medici del San Camillo l'hanno dovuta operare d'urgenza. La donna è arrivata in ospedale lamentando l'assenza di sensibilità alla mano e all'avambraccio sinistro. A bordo del motorino stavano compiendo alcune commissioni per poi tornare a casa, un appartamento non distante dal luogo dell'incidente, per trascorrere insieme al resto della famiglia la serata in attesa di svegliarsi poi oggi e riprendere con la normale routine di tutti i giorni: la scuola per la giovane (che frequenta un istituto professionale) e il lavoro con la cura della casa per la signora.
Intanto, in via Ozanam, chi ha assistito a quanto accaduto, è ancora sconvolto.

IL QUARTIERE
«Ho visto un agente in borghese correre e poi sparare verso i fuggitivi dice Giampaolo Cirielli, al lavoro in un locale poco distante Ho abbassato la serranda per far sentire tranquilli i miei clienti, erano spaventatissimi. Abbiamo continuato a guardare dalle finestre». Fulvio che abita nella strada dagli anni 70 ha inseguito i fuggitivi: «Ero in vespa, in via Pio Foà, una mini bianca mi ha tagliato la strada, ho rischiato di cadere. C'era un uomo a bordo, giovane, con i capelli scuri. L'ho inseguito, volevo dirgliene quattro. Poi mi sono fermato, ho capito che poteva finire male, si intuiva che stava accadendo qualcosa di strano, non sapevo ancora nulla. Dopo volevo fare la spesa ma non ci sono riuscito, ero sconvolto». Un ragazzo parla delle vittime: «Ho visto una persona in terra, era coperta di sangue. È stato terribile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA