In bilico su Corso Francia, la folle moda dei teenager: «Ma perché, è pericoloso?»

In bilico su Corso Francia, la folle moda dei teenager: «Ma perché, è pericoloso?»
di Raffaella Troili
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Venerdì 19 Maggio 2017, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 14:35

IL CASO
Si muovono spigliati, come fossero di casa, su quel balcone affacciato sul Tevere, che viene spontaneo un «ti prego, piano», un brivido riflesso al centro dello stomaco. Giulio e Luca, 17 anni, hanno parcheggiato il motorino e scavalcato la balaustra del ponte delle Aquile, Corso Francia. Ora, ignari del pericolo si godono lo spettacolo: il fiume, lo stadio, il sole ancora alto. Sono arrivati da Corso Trieste, «è un posto carino, c'è una bella vista», rispondono educati, anche un po' sorpresi dall'interesse. Nessuna paura, «lo spazio c'è...» e indicano quella piccola fetta su cui camminano. Solo un rammarico: «La cosa grave sono le scritte, certo chi le fa rischia: già sta in bilico, tira vento, la sera poi col buio».
 

 

Uno viene qui da un paio d'anni, l'altro è la prima volta. «Un'alternativa a piazzale delle Muse e allo Zodiaco... anche quello allora è pericoloso». Il tempo di sentire un po' di musica, fumarsi una sigaretta, rilassarsi, «il IV scientifico è l'anno peggiore», e loro sono agli sgoccioli. Così tranquilli che fanno simpatia, a casa i genitori non sanno nulla, «ma perché secondo te è pericoloso? E rischiamo qualcosa, tipo una denuncia?». A vicenda ci guardiamo strani. «Vorrei sapere che hai nella testa», e forse lo pensano anche loro, ancora dall'altra parte del ponte. Il problema non è la denuncia, ma il rischio forte di precipitare giù. Loro ascoltano, guardano strano, incuriositi, in preda a quella non paura che ha solo un nome, incoscienza.
I vigili urbani conoscono il problema.
L'SOS
A febbraio hanno inviato al Simu, Dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana del Comune un'informativa: sollecitava «di valutare l'opportunità di installare un sistema di protezione per scongiurare eventuali situazioni di pericolo» visto che c'era la fattiva possibilità che qualcuno scavalcasse. Barriere, delimitazioni: una valutazione del rischio, precisano dalla polizia di Roma Capitale, seguiva l'altro fonogramma, dei vigili del fuoco a giugno 2016, che chiedeva loro di «mettere in sicurezza la zona, visto che si era verificato il distacco di lastre di travertino». Ora gli agenti della Municipale sono allertati. «Nei passaggi, faremo più attenzione alla presenza di ragazzi sul ponte».
AVVISTATI DAI GOMMONI
Confermano i carabinieri: «Da 15 giorni abbiamo visto che il fenomeno persiste, ce ne siamo accorti anche dai gommoni nelle perlustrazioni di controllo degli argini, li abbiamo più volte notati e invitati ad allontanarsi: sono ragazzi tranquilli, bravi, parlano o si fanno un selfie ma capiscono e si allontanano. Bisogna continuare con la prevenzione e il dialogo, far capire che possono inciampare con un sandalo estivo o avere un giramento di testa. Cartelli e barriere non servono, allora bisogna chiudere tutti i ponti». Intanto arriva Mario, 18 anni, con Matilda, 16. «L'incanto supera la paura - se la ridono -. Devi venire al tramonto, è ancora più bello...». Parliamone. Come fai a dargli uno sganassone...