Roma, il dirigente regionale: «Virgilio da chiudere Perché la polizia non è intervenuta?»

Roma, il dirigente regionale: «Virgilio da chiudere Perché la polizia non è intervenuta?»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 19 Novembre 2017, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 14:46

«Il liceo Virgilio dovrebbe essere chiuso e gli studenti dovrebbero essere ridistribuiti su altre scuole». Usa il tono provocatorio, l'arma del paradosso, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio, Gildo De Angelis, per sintetizzare il clima che da mesi, o meglio da anni, si propaga nello storico istituto superiore di via Giulia, al centro di Roma e che è emerso con violenza durante l'ultima occupazione dove al posto dei dibattiti e degli incontri hanno vinto le feste a base di alcol e droghe.

Professor De Angelis, chiudere il Virgilio è possibile?
«Ovviamente no, la mia è una provocazione, non si possono decentrare 1.300 studenti, purtroppo però la situazione sta diventando sempre più complicata, sono fiducioso che tutto possa sistemarsi ma è difficile. È l'unico istituto che davvero preoccupa quando ci sono le occupazioni».

L'attuale preside, Carla Alfano, pur con ritardo, aveva chiesto alle autorità nei giorni della protesta lo sgombero dell'edificio. Non è accaduto nulla...
«Non me lo spiego infatti, se la polizia fosse entrata come entra negli altri istituti, l'occupazione sarebbe finita prima. Probabilmente ci sono figli di persone che contano e che hanno la possibilità di intervenire, se la chiami e da altre parti arriva mentre qui no, non riesco a spiegarmelo. Non voglio accusare la polizia però sta di fatto che non è mai intervenuta e una spiegazione non me la posso dare, è una cosa anomala».

Lei fa riferimento a figli di persone che contano, ma chi sono questi studenti? E che tipo di famiglie hanno alle spalle?
«Da quello che so, si tratta di figli di liberi professionisti, deputati, avvocati e magistrati, un gruppo di veterani della sinistra, ci sarà una frangia del blocco studentesco. Alcuni di loro li ho incontrati in passato durante la grande occupazione che durò 16 giorni, sentendoli parlare sembrano dei bravi ragazzi ma non mi pare avessero idee particolari se non il ripristino dell'aula autogestita che poi era diventata aula di fumo e spaccio».

Durante l'occupazione sono entrati anche gli esterni che, a detta dei ragazzi, hanno introdotto loro le droghe pesanti a scuola.
«Certo, entrano da fuori, c'è un'altra cosa che mi preoccupa».

Prego, dica pure.
«Mi preoccupa che portino dietro i più piccoli come è successo nell'ultima occupazione, ragazzi di 14 anni. Se li portano dietro perché con i minori la polizia non si azzarda. Sono ragazzi furbi, sono riusciti perfino a cambiare la serratura del portone, sanno quello che fanno, hanno una grandissima disponibilità finanziaria, probabilmente i genitori non hanno il controllo. Ci sono state altre polemiche».

Di che tipo?
«La preside ha contato le presenze e con l'occupazione ha chiesto agli studenti una certificazione per sapere chi non era potuto entrare. Si è alzata una polemica, alcuni genitori l'hanno accusata di sostituirsi alla polizia».

Il prossimo anno proprio l'Alfano andrà in pensione. Come gestirà la situazione?
«La professoressa Irene Baldriga che ha la titolarità sulla dirigenza del Virgilio e un contratto triennale, quest'anno è stata distaccata all'Associazione nazionale presidi, per questo è arrivata in reggenza la Alfano. Potrebbe tornare il prossimo anno. Di certo la Alfano purtroppo andrà in pensione. Ci dovremmo porre sicuramente il problema. I presidi esperti sono quasi tutti andati in pensione, tra quelli nuovi in pochi si candidano. Lei se lo prenderebbe un istituto come quello?».

 

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