«Dopo mesi, spesso anni, trascorsi nei campi profughi in situazioni di estrema precarietà e senza possibilità di frequentare la scuola per i bambini, i rifugiati saranno accolti nel nostro Paese - grazie alla generosità di tanti italiani, che hanno offerto le loro case, ad associazioni, parrocchie, strutture diaconali - e inseriti in percorsi di integrazione, a partire dall'apprendimento della lingua e dall'inserimento lavorativo», commenta la Comunità di Sant'Egidio. Il progetto è interamente autofinanziato dalle realtà che lo hanno promosso.
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