Concentrate per lo più in Centro anche se il volume è in espansione in periferia, queste attività da qualche tempo non si dedicano soltanto alla promozione tramite vendita dell'oro verde nazionale ma organizzano degustazioni e appuntamenti culturali per svelare tutti i pregi dell'olio d'oliva e i suoi possibili utilizzi, che non sono soltanto riconducibili al condimento di piatti e ricette. Il successo è presto dato dai numeri: negli ultimi 5 anni le oleoteche a Roma sono cresciute del 10 per cento per cento.
Dall'oleoteca "Sapor d'oro" di via Po all'"Extravergine" in via Pietro Blaserna e poi ancora da "Note di gusto ars musica" di via Vezio Crisafulli fino all'"Oleonauta" di via Alessandro Caselli a Ostia è possibile scegliere e assaporare decine di varietà di olio tra quelle presenti del mercato. Qualche dato: l'Italia conta oltre 500 coltivazioni e detiene il primato europeo della qualità negli olii extra-vergine d'oliva Dop e Igp con 46 marchi riconosciuti dall'Unione.
Nelle oleoteche non solo si vende, ma si cerca di fare formazione/informazione trasmettendo quello che c’è dietro la campagna olearia. «Dopo aver provato un olio di qualità non si torna indietro», questo il leitmotiv dei gestori che propongono serate a tema, degustazione, incontri con Chef ed eventi con i produttori per un confronto diretto e la selezione delle etichette.
«E' un fenomeno in grande espansione – spiega David Granieri,già presidente Coldiretti e a capo di Una prol, il consorzio olivicolo italiano – Alcuni ristoratori già propongono la carta degli oli extravergini di oliva, così come avviene per il vino, sarebbe bello che questa abitudine si diffondesse in modo da sostenere un’eccellenza italiana e aggiungere valore nutrizionale e gusto ai piatti».
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