Roma, un flashmob a piazza Trilussa contro l'omofobia

Il flashmob contro l'omofobia
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Martedì 24 Aprile 2018, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 21:52

Piazza Trilussa si è colorata d’arcobaleno per Marco e Federico, vittime dell'ennesima aggressione omofoba nella Capitale. Un pestaggio, quello di cui sono state vittime lo scorso weekend, che ha spinto una parte del movimento Glbt a radunarsi spontaneamente nel cuore di Trastevere, a pochi metri di distanza dal luogo dell'aggressione. A guidare la folla c’era Imma Battaglia, insieme alla sua Eva Grimaldi; tra i presenti anche Aurelio Mancuso, storico leader del movimento Glbt, a capo di Equality Italia. Un grido di rabbia si è levato dalla piazza verso le istituzioni e in particolare verso la Sindaca Virginia Raggi, che dal suo insediamento  - ha denunciato Battaglia - «non ha ancora incontrato le associazioni Glbt per l’istituzione di un programma di prevenzione e di tutela per le persone omotransessuali, troppo spesso vittime di violenza».

«Virginia cosa stai facendo? Perché non ci hai ancora incontrati? - ha chiesto Battaglia - Perché non sfili con noi al prossimo Gay Pride?  Il tweet di ieri sera sulla coppia aggredita a Trastevere, serve a poco. Basta social, vogliamo i fatti!”. «Io vivo a Roma ma come sapete sono di Verona - ha sottolineato la Grimaldi - Purtroppo quest’ondata di violenza è un problema che vede coinvolto tutto il Paese. Io non voglio avere paura. Voglio camminare con il mio amore per strada senza aver paura, tenendo mano nella mano».
 

 

In breve, dopo aver formato un grande cerchio, i manifestanti si sono spostati a via del Politeama, dove Marco e Federico hanno subito l’aggressione da parte del branco.  «Il branco che ha aggredito Marco e Federico, non era un branco di extracomunitari - ha sottolineato Battaglia - bensì un gruppo di ragazzi italiani che sembrano seguire l’andata di violenza, divenuta ormai quasi una moda. Per questo c’è d’avere ancor più paura e noi non vogliamo averne, non vogliamo tornare nel ghetto. Noi vogliamo una Roma libera e più sicura».

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