Roma, Rampelli dopo l'incontro al Viminale: «Rassicurati sull'apertura del commissariato a via Tedeschi»

Rampelli dopo l'incontro al Viminale: «Rassicurati sull'apertura commissariato a via Tedeschi»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Settembre 2018, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 19:31
Una delegazione di Fratelli d’Italia, guidata dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, ha incontrato oggi pomeriggio il Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno per illustrare e sollecitare il caso del commissariato del quartiere Portonaccio-Tiburtina, che dal 31 dicembre prossimo se non troverà una nuova sede, attualmente incagliata in cavilli burocratici, chiuderà i battenti. 

Rampelli ha commentato: «Abbiamo avuto rassicurazioni sull’effettivo trasferimento a via Achille Tedeschi del commissariato di Polizia "Sant’Ippolito" di via di Villa Ricotti e sulla contemporaneità del passaggio dall’una all’altra struttura. L’incontro è stato soddisfacente, ci è stato confermato che il progetto di trasferimento sta procedendo e ci sono solo dei tempi tecnici dovuti alla fase conclusiva del progetto definitivo e alla cantierizzazione. Abbiamo chiesto che ci sia un intervento immediato di precantierizzazione in modo tale che compaiano delle recinzioni e dei cartelli che rassicurino i cittadini che lì ci sarà il nuovo commissariato di Polizia».

«Adesso faremo qualcosa di più: chiederemo a tutte le istituzioni competenti, dalla sindaca Raggi al IV Municipio fino al Parlamento, che questo trasferimento sia contemporaneo e non ci siano buchi tra la chiusura di via di Villa Ricotti e l’apertura di via Tedeschi - prosegue il vicepresidente della Camera - inoltre, ho rappresentato al capo di Gabinetto lo stupore rispetto all’incapacita dell'autorità competente di portare a soluzione il problema dei roghi tossici, tema estremamente circoscritto».

«Sappiamo che vengono dai campi nomadi e che la refurtiva viene presa da irruzioni in edifici scolastici, pubblici e ferrovie, quindi il colpevole si può prendere in flagranza di reato con sistemi di videosorveglianza, droni o presenza fisica delle forze dell'ordine, e se l'autore è un minore ci deve essere la sottrazione dalla patria potestà. Il capo di Gabinetto del Viminale ci ha detto che da giugno c’è un’equipe al lavoro, noi abbiamo espresso soddisfazione ma con ironia gli abbiamo detto che ormai potrebbero darci una cattedra sull'argomento e che siamo disponibili a dare eventuali suggerimenti».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA