Roma, preso il rapinatore delle prostitute sulla Salaria, le filmava nude e le derubava armato di pistola: ad incastrarlo le sue treccine

Roma, preso il rapinatore delle prostitute sulla Salaria, le filmava nude e le derubava armato di pistola: ad incastrarlo le sue treccine
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Sabato 30 Giugno 2018, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 11:38
Era diventato il terrore delle prostitute sulla Salaria. Segno di riconasicimento: I carabinieri della stazione Roma Fidene, a conclusione di un'attività d'indagine, coordinata dalla procura, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma, che ha disposto il carcere per un 38enne di nazionalità cilena, per il reato di rapina aggravata, violenza privata e porto abusivo di armi.

I fatti risalgono all'inizio del mese di giugno, quando il 38enne, a bordo di una Opel Meriva, a distanza di pochi giorni, ha messo a segno due rapine ai danni di due giovani schiave del sesso di 21 e 18 anni, entrambe di nazionalità romena, lungo la via Salaria. Nel primo episodio, il rapinatore, si è avvicinato alla 21enne e dopo aver pattuito il prezzo per la prestazione, l'ha fatta salire a bordo della sua monovolume. Giunti in via San Leo, sotto minaccia di una pistola e di un coltello, ha costretto la giovane a consumare un rapporto sessuale completo, non protetto, per poi rubarle la somma di 250 euro dalla sua borsa.

Durante la prestazione, l'uomo ha inoltre obbligato la ragazza a farsi videoregistrare e fotografare nuda con il suo telefono cellulare, ricattandola di inviare i file ai suoifratelli, nel caso in cui avesse deciso di denunciarlo. Dopo pochi giorni, il 38enne è entrato nuovamente in azione con le stesse armi e sempre a bordo della sua auto, rapinando una 18enne, sul ciglio della strada, riuscendo ad impossessarsi della somma di 200 euro.

Le indagini avviate a seguito del tempestivo intervento dei carabinieri sul luogo e i particolari forniti dalle due vittime: il modello dell'auto, l'accento spagnolo e l'acconciatura dei capelli, hanno consentito di ricostruire un preciso identikit del malfattore, il cui volto mostrato in fotografia è stato riconosciuto con certezza dalle vittime. Per il 38enne si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli.
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