Roma, la commissione antimafia in missione a Ostia

Roma, la commissione antimafia in missione a Ostia
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Martedì 5 Dicembre 2017, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 07:55

La commissione parlamentare antimafia torna in missione a Ostia per approfondire lo stato di salute del territorio. Il litorale di Roma, funestato negli ultimi tempi da diversi episodi di violenza, finisce al centro di una audizione durate diverse ore, durante la quale sono stati ascoltati: il prefetto di Roma Paola Basilone con i vertici delle forze dell'ordine, il procuratore Michele Prestipino della Direzione Distrettuale Antimafia e la neo presidente del municipio Giuliana Di Pillo. 

 

 


«Si conferma che la situazione è seria, grave. Certamente non ci potrà essere nessuno più che nega che ci sono le mafie - il resoconto di Bindi - . Lo Stato c'è in maniera forte, ce ne era troppo poco fino a qualche tempo fa». Ostia, ovvero il X municipio di Roma, da pochissimo è uscito da un periodo di commissariamento per infiltrazioni criminali. Ma proprio alla vigilia delle elezioni del nuovo presidente e del nuovo consiglio del municipio, comincia un'escalation di violenza: dall'aggressione di un giornalista da parte di Roberto Spada fino agli spari che hanno centrato la porta di Silvano Spada, un altro esponente della famiglia, passando per due gambizzati. 

Da allora si sono susseguiti anche i blitz delle forze dell'ordine, con arresti e perquisizioni. L'ultima operazione dei carabinieri stanotte ha portato a tre arrestati, 115 identificati, perquisizioni e 50 veicoli controllati. Bindi chiarisce che Ostia «non è un territorio mafioso perchè ci sono centinaia di migliaia persone per bene ma le mafie ci sono» e «si comportano come le mafie: occupano il territorio, usano violenza e sanno riversare attraverso relazioni il loro denaro e il loro potere nella vita economica e sociale del territorio. Una guerra tra clan? Si è rotto un equilibrio e quando si rompono gli equilibri può verificarsi una redistribuzione del potere come non è da escludersi che possano affacciarsi anche altre organizzazioni», risponde la presidente della commissione. In audizione insieme alla minisindaca Di Pillo anche la direttrice del municipio, Cinzia Esposito, minacciata di morte.

Di Pillo la definisce «un caterpillar», lei invece preferisce non parlare. Tra gli attestati di solidarietà ricevuti anche quello della sindaca Virginia Raggi che ha twittato: «Fuori la mafia da Roma». E Bindi nel suo intervento allarga il campo anche alla Capitale, commentando la sentenza di primo grado sul 'Mondo di Mezzò: «Aspettiamo l'appello. Noi riteniamo che a Roma ci siano molte mafie, che tra loro hanno fatto un patto di non belligeranza, tanto tempo fa con una sorta di benedizione della banda della Magliana, che non a caso era anche la cassa di Carminati, riferimento di Mafia Capitale».

Il prefetto Basilone spiega che il massiccio impiego delle forze dell'ordine negli ultimi tempi nel X municipio non potrà essere mantenuto perché non si possono distogliere uomini dal resto di Roma, ma «l'attenzione non deve calare - promette - rivedremo il controllo coordinato, più intelligente, mirato e georeferenziato sui reati». Stefano Esposito (Pd), componente della commissione punta i riflettori sul Piano Urbano degli arenili elaborato sotto il commissario Domenico Vulpiani e presentato di recente insieme alla sindaca Virginia Raggi: «Sembra che alcuni elementi contenuti nel Pua vadano in direzione opposta alla apertura del mercato con una gara, al superamento degli attuali gestori».«C'è tutto il tempo affinché il Pua venga corretto per raggiungere gli obettivi dell'apertura al mercato», gli fa eco Bindi.

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