Roma, crollo Balduina: 12 società nel mirino

Roma, crollo Balduina: 12 società nel mirino
di Michela Allegri
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Venerdì 23 Febbraio 2018, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 10:46


Sono in tutto dodici le società che lavoravano nel cantiere alla Balduina, in via Livio Andronico, dove mercoledì scorso si è aperta una voragine che ha inglobato un tratto di strada e reso pericolati gli edifici adiacenti. Il progetto per la realizzazione di tre palazzine residenziali, che avrebbero dovuto vedere la luce nell'aprile del 2020, era affidato alla Ecofim, ma l'appalto era stato frazionato tra imprese minori. Ora, la procura sta facendo accertamenti su tutte le ditte, per ricostruire gli incarichi e stabilire eventuali responsabilità. Nel fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia D'Elia e dal pm Mario Dovinola, che procedono per crollo colposo, per il momento gli unici nomi iscritti sul registro degli indagati sono quello di Luca Cieri, amministratore della Ecofim, e Giorgio Tamburini, direttore dei lavori. Nelle prossime settimane, però, potrebbero scattare nuove iscrizioni.

I CONSULENTI
Nel frattempo, si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza provvisori disposti dai pm. I consulenti nominati dalla procura dovranno quindi procedere con i carotaggi, i prelievi del terreno, l'analisi delle paratie in cemento armato che avrebbero ceduto provocando il crollo. Ad occuparsi della relazione, gli ingegneri - strutturista e geotecnico - Massimo Di Paolo e Quintilio Napoleoni, e il geologo Valerio Manzon. Anche l'Ecofim ha nominato i suoi periti. Intanto, gli inquirenti hanno già acquisito in Campidoglio tutta la documentazione relativa ai lavori. Autorizzazioni, delibere e progetti sono già al vaglio del pm Dovinola e dei periti. La procura ha anche chiesto una copia degli esposti e delle segnalazioni sul rischio crollo presentate nelle scorse settimane dai residenti.

LA RELAZIONE
Agli atti finirà anche la relazione del Pau, il dipartimento Progettazione e attuazione urbanistica del Comune di Roma. Tre giorni fa, in commissione Trasparenza, sono state fatte le prime ipotesi: «È stato concessa all'impresa la possibilità di scavare sul lato di via Andronico a una profondità di 12 metri, circa due metri in più rispetto alla struttura originaria (l'istituto religioso Santa Maria degli Angeli ndr). È possibile, durante i lavori, andare anche più a fondo, ma bisogna capire come è stato fatto», ha detto un funzionario del Pau. Significa che le operazioni di scavo potrebbero essere state troppo invasive. Le autorizzazioni, invece, sembrerebbero essere in regola: «La richiesta a costruire è stata presentata nel 2015 e approvata a ottobre 2017. L'opera rientra nel Piano casa e ha aggiunto il funzionario in commissione in termini urbanistici il complesso avrebbe avuto la stessa estensione dell'edificio originario: 19mila metri cubi, l'ampliamento di volumetria, ad esempio, che poteva arrivare a 350 mq è stato chiesto solo per 260 mq». Il sospetto è che qualche operazione possa essere stata condotta male.

 

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