Roma, Nas sequestrano 16 allevamenti e 6 canili ridotti a deposito di rifiuti: denunce tra Lazio e Campania

Roma, Nas sequestrano 16 allevamenti e 6 canili ridotti a deposito di rifiuti: denunce tra Lazio e Campania
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Venerdì 23 Marzo 2018, 13:40
Tra Lazio e Campania, i Carabinieri dei Nas hanno sequestrato 16 allevamenti e 6 canili, che hanno riguardato anche le aree vicine relative alle strutture; inoltre sono stati segnalati alle Autorità giudiziarie e amministrative-sanitarie i titolari delle attività. E tante altre azioni - portate avanti nelle ultime settimane su oltre 80 verifiche - sono state portate per controllare il rispetto della corretta conduzione zootecnica degli animali da reddito e del benessere degli animali da compagnia. Due le situazioni particolari emerse nel corso degli interventi dei Nas di Latina e di Salerno.

In provincia di Frosinone, è stato ritrovato in un allevamento di capre e pecore un deposito di rifiuti ingombranti parzialmente bruciati, carcasse e resti di animali; in questo caso sono stati sequestrati le 268 tra capre e pecore e i 10 bovini presenti, oltre al blocco dell'azienda. In provincia di Salerno, invece, nell'ambito di un controllo in un allevamento ittico, i Nas hanno proceduto al sequestro e al divieto di commercio di 880 kg di prodotti ittici ritrovati in precarie condizioni di conservazione e privi di tracciabilità; l'attività di vendita è stata sospesa per carenze igieniche dei locali.

Tra le strutture irregolari anche 6 canili in carenti condizioni igieniche e strutturali, numero di box e spazi insufficienti e in alcuni casi costruiti abusivamente. I canili sono stati sequestrati; contenevano complessivamente 768 cani. Inoltre sono state denunciate 7 persone tra titolari, allevatori e veterinari; altre 3 persone sono state segnalate all'Autorità sanitaria. I principali reati di cui vengono accusati sono maltrattamento e abbandono di animali, e mancato rispetto del benessere.

Infine, tra gli interventi più recenti, i Nas di Roma hanno denunciato il gestore di un canile privato per aver adibito aree abusive in modo da aumentare la capienza e agevolare gli ingressi di cani randagi.
L'operazione ha portato al sequestro dell'intera struttura e dei 309 cani, oltre all'accusa di maltrattamento degli animali per il responsabile.
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