Roma, spray alla Nutella per derubare gli stranieri: «La sua giacca è sporca, lasci fare a me»

Roma, spray alla Nutella per derubare gli stranieri: «La sua giacca è sporca, lasci fare a me»
di Marco Carta
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Martedì 20 Marzo 2018, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 22:08
«Signora, la sua giacca è sporca di cioccolato. Gliela pulisco io». Si presentavano come dei veri e propri gentleman alle turiste in visita alle catacombe di San Callisto sull'Appia Antica. Peccato fosse solo un trucco per derubarle. Di nascosto uno sporcava sulla schiena i vestiti delle malcapitate con uno spray a base di Nutella. 

Poi mentre un complice si offriva di ripulire tutte le macchie, «lasciate fare a me», l'imbrattatore misterioso faceva la sua comparsa nella scena del crimine e con una mossa repentina, insieme allo sporco, portava via anche il portafoglio. Le ultime vittime a cadere nel raggiro sono state due turiste tedesche, beffate lo scorso sabato all'uscita dalla catacombe di San Callisto intorno a l'una di pomeriggio da un marocchino di 50 anni. Che però è stato subito è scoperto, dai carabinieri della compagnia di Porta San Sebastiano.

I militari, infatti, hanno visto il ladro correre velocemente a piedi in via delle Sette Chiese, cercando di nascondere la borsetta appena rubata, con dentro qualche decina di euro e un fermacarte di valore, per eludere i controlli. E subito si sono insospettiti. Nella successiva perquisizione effettuata, poi, è stata trovata la bottiglietta spray, utilizzata dal 50enne per sporcare le giacche. Un piccolo contenitore in plastica, di quelli usati per trasportare il profumo in aeroporto, in cui il marocchino aveva però concentrato la Nutella diluita per mettere in pratica il raggiro, una variante originale del ben più celebre trucco del cono gelato, altro stratagemma dei ladri imbrattatori.

Arrestato in flagranza di reato per furto aggravato, G.M. , che già lo scorso gennaio e a luglio era stato arrestato per lo stesso reato, ieri mattina si è ritrovato di fronte al giudice monocratico per la convalida dell'arresto, finendo per essere condannato ad otto mesi con rito abbreviato. Al suo complice, invece, è andata decisamente meglio. A differenza del suo collega, infatti, dopo aver tentato di beffare le due turiste tedesche è riuscito a darsi alla fuga, senza essere fermato. Ad oggi, l'uomo non è stato ancora individuato, anche perché il marocchino si è rifiutato di rispondere alle domande del pm d'aula Giuseppe Olivo.

E chissà che nel frattempo non si sia nuovamente messo a lavoro mettendo in pratica qualche altro stratagemma fantasioso. Dalla classica truffa dello specchietto, che continua a mietere vittime un po' ovunque, fino alla più ingegnosa trappola del gioiello d'oro, in cui si viene avvicinati da una persona che cerca di vendere un finto anello d'oro trovato in terra perché la sua religione non gli consentirebbe di tenerlo, sono tanti e variegati i sistemi con cui i truffatori provano a spillare un po' di euro alle malcapitate vittime. Che spesso pagano senza troppi fronzoli per la paura di essere in difetto, o magari, come nel caso dei finti sinistri stradali, immaginando un aumento dell'assicurazione auto. Un timore più che fondato su cui i truffatori costruiscono, però, le loro fortune.
 
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