Roma, indagati i colleghi del tassista picchiatore: «Volevano coprirlo»

Roma, indagati i colleghi del tassista picchiatore: «Volevano coprirlo»
di Michela Allegri
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Mercoledì 8 Aprile 2015, 06:01 - Ultimo aggiornamento: 21:12

I colleghi del tassista che ha selvaggiamente picchiato un anziano in piazza Barberini la settimana scorsa non avrebbero alzato un dito per soccorrere la vittima. Anzi: dopo aver assistito al pestaggio si sarebbero messi a gridare al conducente: «Vattene che qui tira una brutta aria». È quanto sostiene Giuseppe Cavallaro, avvocato, figlio dell'uomo aggredito con ferocia perché accusato di aver occupato con la macchina parte del parcheggio riservato alle auto bianche. Antonio Cavallaro, 67 anni, era a terra, un femore rotto e gravissime contusioni, ma nessuno si è mosso per lui.

IL RACCONTO

Cavallaro doveva acquistare farmaci per un altro figlio, disabile, che lo attendeva in macchina. Ora i tassisti che non lo hanno aiutato rischiano di essere indagati per omissione di soccorso, mentre l'aggressore, un trentasettenne, è stato segnalato per lesioni gravi. L'altro figlio della vittima, l'avvocato Giuseppe, questa mattina si presenterà dal procuratore capo Giuseppe Pignatone per sporgere denuncia. «Alcuni testimoni mi hanno detto che i colleghi hanno consigliato al tassista di scappare - dichiara l'uomo - gli hanno detto: 'Corri via, che tira una brutta aria'». E in effetti, il tassista è fuggito a tutta velocità a bordo della sua auto, lasciando Antonio rannicchiato al suolo, con una gamba fratturata e uno zigomo sanguinante.

«Questa vicenda non deve restare un caso d'impunità - aggiunge l'avvocato Cavallaro - Parlo da figlio e da legale: mio padre è finito in terapia intensiva, gli hanno dato 40 giorni di prognosi, chi poteva aiutarlo non l'ha fatto.

Mio fratello, che ha 27 anni ed è affetto dalla sindrome di down, è sotto shock: non riesce più a dormire da solo. Per fortuna è intervenuto un ragazzo che lo ha aiutato e ha preso i primi numeri della targa del tassista, così siamo riusciti ad identificarlo».

L'episodio risale a giovedì scorso. Antonio Cavallaro era in macchina, doveva andare in farmacia - a piazza Barberini c'è la nota Farmacia Internazionale - per acquistare con urgenza un medicina salvavita per il figlio. Non sapeva dove parcheggiare, così ha chiesto ai tassisti in fila il permesso di sostare entro le strisce gialle per pochi minuti. Gli autisti hanno acconsentito, ma uno non era d'accordo. Quando Antonio è sceso dall'auto con la ricetta in mano, il conducente non ha voluto sentire ragioni: ha insultato il sessantenne e poi ha iniziato a picchiarlo. Cavallaro è caduto in terra, si è rotto una gamba, ha sbattuto la faccia sull'asfalto. L'aggressore invece è fuggito, che comunque non sono intervenuti in soccorso della vittima. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza sulla piazza. Antonio è stato aiutato da un passante.

LA CRISI CARDIACA

Dopo essere stato operato d'urgenza al San Giovanni, il sessantenne è stato ricoverato in terapia intensiva per una crisi cardiocircolatoria. Ora sta meglio, ma i medici gli hanno dato almeno 40 giorni di prognosi. Nel frattempo, il Campidoglio ha sospeso in via cautelativa la licenza del tassista picchiatore. «Chi si macchia di queste azioni non può continuare a lavorare per un servizio pubblico», ha dett il sindaco Ignazio Marino. L'obiettivo del Comune ora è passare al vaglio tutti i casi di violenze che vedono come protagonisti i conducenti del servizio pubblico non di linea. Per il momento, le situazioni da approfondire sarebbero almeno 11. E verranno segnalate in Procura.