Dopo la sospensione della licenza del tassista aggressore, che il Campidoglio vuole revocare definitivamente, l'assessorato vuole passare al vaglio tutti i casi passati di violenze di cui si siano resi responsabili autisti del servizio pubblico non di linea. In particolare ci sono almeno undici tassisti considerati «recidivi» e «pericolosi» che girano per la città regolarmente, nonostante denunce penali e procedimenti pendenti a loro carico tra aggressioni, minacce e truffe.
LA LISTA
Nell'elenco dei “cattivi” che circola al dipartimento mobilità ci sono, tra gli altri, il tassista che a marzo aggredì un collega con la scimitarra alla stazione Termini, quello che circa un anno fa picchiò un collega a piazza Barberini, l'autista che lavorava con il tassametro truccato, con un telecomando che gonfiava i prezzi delle corse. Il problema, per l'amministrazione, è sempre lo stesso: la fumosità delle norme vigenti in materia che aprono la strada, per i tassisti a cui venga sospesa o revocata la licenza, la strada dei ricorsi al Tar e, addirittura, delle richieste di risarcimento danni nei confronti dell'amministrazione.
LA SOLIDARIETÀ
Il messaggio dei tassisti romani è chiaro, ed è arrivato nel giorno di Pasqua: isolare le mele marce che, come in tutte le categorie, mettono a rischio anche l'immagine dei colleghi. Una delegazione di autisti delle auto bianche romane ha deciso di andare all'ospedale San Giovanni dove è ricoverata la vittima dell'aggressione di piazza Barberini, per portare la solidarietà della categoria. I tassisti hanno fatto gli auguri all'anziano picchiato, gli hanno regalato un cesto pasquale e dei buoni per prendere gratis le auto bianche, in collaborazione con le centrali radio taxi 6645, Samarcanda e 8822. «Ci ha fatto molto piacere quando il signor Cavallaro ci ha detto di aver sempre considerato quella dei tassisti come una categoria di lavoratori onesti - racconta Alessandro Genovese, delegato sindacale dell'Ugl - riconoscendo che quello gli è accaduto è un episodio isolato da punire fermamente».
IL PROCEDIMENTO
I tassisti di Roma, sottolinea Genovese, «condannano fermamente qualsiasi forma di violenza e annunciano che si costituiranno parte civile contro l'aggressore». Il caso, anche in virtù della denuncia per lesioni fatta dalla polizia nei confronti del tassista, passa ora al vaglio della procura della Repubblica. A breve sarà avviato un procedimento penale a suo carico, che vedrà la categoria schierarsi contro l'aggressore.