Roma, sgomberato il presidio Baobab, 98 migranti identificati: polemiche e proteste

Roma, sgomberato il presidio Baobab, 98 migranti identificati: polemiche e proteste
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Venerdì 19 Maggio 2017, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 17:31

Nuovo sgombero del presidio di migranti del Baobab experience, a piazzale Chiaromonte, a est della stazione Tiburtina), a darne la notizia, gli stessi attivisti su Facebook: 98 ragazzi portati all'ufficio immigrazione per l'identificazione; i volontari allontanati e tenuti fuori dall'area senza la possibilità di accedere. «L'intenzione è quella di buttare via tutto, tende, gazebo, donazioni della cittadinanza oltre agli effetti personali dei ragazzi, ricordi, documenti legali. Gravissimo, un vero e proprio abuso, un atto di polizia illegittimo. Sgomberano un presidio umanitario, l'unica forma di accoglienza a Roma per donne e uomini in fuga da guerre e dittature, che dopo aver attraversato un inferno di torture e violenze, approdano in un paese che non sa e non vuole aiutarli. Stato di polizia, politiche inumane, incivili, indegne di uno stato che si professa democratico. Ma noi non ci fermiamo, siamo qui e non ce ne andremo finché ci sarà anche solo un migrante da accogliere. E le tende verranno con noi. Stiamo lanciando la campagna #LATENDAÈMIA: rivendica la proprietà di una delle cinquanta tende di piazzale Maslax mandando una mail all'indirizzo baobabexperience gmail.com, con nome, cognome e data di nascita indirizzata alla questura di Roma». Così il centro Baobab su Facebook.

 

 
Le forze dell'ordine hanno provveduto all'identificazione dei 98 migranti nell'ufficio immigrazione di via Patini. Altri 18 sono stati lasciati andare in quanto in possesso del permesso di soggiorno. «Da quando è stato chiuso il centro di accoglienza Baobab è la diciassettesima volta che ci sgomberano». A raccontarlo è Andrea Costa, coordinatore del Baobab Experience, presente alle operazioni di controllo e bonifica. «La prima volta è stata il 6 dicembre 2015 in via Cupa - aggiunge Costa - Siamo volontari, per noi non intervenire è un omissione di soccorso. Siamo stati più volte multati e denunciati». «Sembra che siano stati trovati 30 posti - aggiunge - non capiamo perché siano saltati fuori proprio oggi. Purtroppo non è la soluzione. Certo a nessuno fa piacere che dormano in tenda, ma noi attualmente ospitiamo circa 150 migranti». «È ancora sgombero per il presidio del Baobab, alla vigilia della marcia dei migranti che si terrà domani a Milano, per chiedere un paese e istituzioni capaci di accogliere, questo nuovo intervento è l'ennesima mancanza di rispetto: verso gli attivisti, che continuano, nonostante tutto, ad allestire accampamenti e soluzioni di fortuna in completa solitudine, e ai migranti, arrivati a Roma dopo un lungo viaggio con la speranza di trovare una città e solidale. La realtà dei fatti è una sola: siamo di fronte allo sgombero di un presidio umanitario senza aver fornito alcuna alternativa a persone che hanno diritto ad avere protezione. Raccogliamo quindi ancora una volta l'appello dei volontari e degli attivisti del Baobab, che chiedono alla popolazione e alla politica di attivarsi mostrando tutto il volto solidale di questa città a dispetto di quelle istituzioni, con il Comune di Roma capofila, che ormai da troppo tempo latitano nell'assumere quegli interventi necessari per l'accoglienza dei migranti», afferma la consigliera regionale di Art. 1, Movimento democratico e progressista, Marta Bonafoni.

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