Roma, dopo le pecore della Raggi, zebre e leoni di cartone nei parchi in abbandono

Roma, dopo le pecore della Raggi, zebre e leoni di cartone nei parchi in abbandono
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 21 Maggio 2018, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 08:12

Non c'è bisogno di volare in Africa per concedersi un lungo safari, basta intrufolarsi nei meandri del IV Municipio (Colli Aniene-Tiburtino) per imbattersi in leoni, zebre e giraffe che spuntano qua e là dietro i cespugli. Niente paura, però: di animale c'è solo la percezione visiva e uditiva, sagome di cartone e radioline che riproducono i versi dei protagonisti della Savana. Questi strani inquilini sono comparsi ieri in moltissime aree verdi e incolte di un territorio che non riesce a sbloccare gare e appalti per la cura di giardini, rotatorie e cortili scolastici.
 

 


Un flash-mob sui generis, una via di mezzo tra provocazione e grido di dolore per lo stato di abbandono in cui versa la zona, lanciato ironicamente da un gruppo di cittadini riuniti nel comitato di quartiere Merlino. Da viale Palmiro Togliatti a via Grotta di Gregna e poi ancora dal parco Baden Powell all'area verde Livio Labor. In mezzo all'erba alta, tra i papaveri e la gramigna, sono apparsi loro: il re leone, le gemelle dal collo lungo, la zebra. «È stato un modo spiega Silvia Cecilia, ideatrice dell'iniziativa per sollecitare l'attenzione su un problema che rende ancora più difficile la vita in un territorio dilaniato dai problemi sociali: l'erba cresce e non viene tagliata da settimane». Così, mentre il Campidoglio pensa davvero all'uso delle pecore per sfalciare/mangiare l'erba, quella non tagliata diventa intanto il set di una denuncia collettiva e popolare.

I MOTIVI
«La nostra è un'iniziativa dimostrativa: se paghiamo le tasse dobbiamo poi ricevere servizi adeguati. Ma purtroppo qui non è così da tempo», conclude la Cecilia. Il comitato Merlino nome scelto non a caso: come il mago della Disney, anche i cittadini sperano di compiere prima o poi una magia ha provveduto a sue spese alla stampa delle gigantografie disseminandole poi nel Municipio. Scegliendo con cura le aree che più di altre versano da settimane in condizioni deprecabili.

LE CAUSE
Un tentativo quasi disperato per mettere l'accento sulla gara per il mantenimento del verde non di pregio che non è stata ancora aggiudicata mentre quella per la cura del verde scolastico pubblicata già due volte dovrà essere ripetuta (con nuova formulazione) perché nessuno ha partecipato. Tradotto in cifre, ci sono 400 mila euro bloccati.
È tutto scritto, nero su bianco, in una direttiva della giunta municipale del 7 maggio scorso in cui l'amministrazione guidata dalla grillina Roberta Della Casa, preso atto delle difficoltà, suggerisce dei rimedi inconsueti. A partire dalla pubblicazione di «un avviso mirato al reperimento di associazioni volontarie disponibili si legge nella direttiva ad intervenire sulle aree verdi municipali in forma gratuita» fino all'interpello di «aziende agricole pubbliche e private presenti sul territorio per lo sfalcio dell'erba col beneficio di utilizzare le risultanze in favore degli animali». Non è il primo atto che spiana la strada alla proposta comunale di usare le greggi al posto dei tosaerba, ma poco ci manca. Altrimenti, ci penseranno zebre e leoni.
 

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