Aveva appena aperto la porta di casa quando è stata afferrata per un braccio e tirata dentro. Nel suo appartamento era già entrato qualcuno probabilmente forzando la porta finestra di un balcone. E così per almeno venti minuti una donna del 1953 è rimasta in balia di due uomini che l’hanno minacciata armati di spranghe di ferro perché consegnasse loro preziosi e denaro. La rapina si è consumata mercoledì scorso e l’orologio non segnava ancora le 20 in viale Pola, cuore del quartiere Trieste. La vittima era da poco uscita dal lavoro, compiuto alcune commissioni in vista del Natale era rincasata ignara di quanto le sarebbe accaduto. I due uomini avevano già trovato la cassaforte e quando lei è rientrata è stata afferrata, spinta in un angolo e minacciata: «Dacci la combinazione» le avrebbero intimato i due con i bastoni di ferro in mano. Probabilmente per la paura e lo choc la signora non è riuscita a fornire loro la combinazione: «Non la ricordo» continuava a urlare fra le lacrime. A quel punto l’inquilino del piano di sopra, insospettito dai forti rumori e dalle urla, ha chiamato il 112. «Presto correte, credo si stia consumando una rapina al piano di sotto», avrebbe detto agli operatori.
LA DINAMICA
Così intorno alle 19.30 nel palazzo arrivano le volanti della polizia ma i due uomini nel mentre erano riusciti a forare una parte della cassaforte tirando fuori alcuni gioielli e scappando dalla porta di ingresso.
LE INDAGINI
In base alle modalità della rapina, alla descrizione dei soggetti, l’ipotesi investigativa è quella che i due possano appartenere a una banda di rapinatori albanesi, già colpita nelle scorse settimane dall’arresto di due possibili appartenenti. Uno di questi aveva a carico un mandato di cattura emesso dalla procura di Genova per delle rapine avvenute in villa. L’uomo era stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile che avevano intercettato e seguito un’Audi RS6. Il veicolo aveva portato gli agenti a un deposito dove, a seguito della perquisizione, furono trovati strumenti da scasso. Da lì l’arresto dei due con il resto della banda della trovate. Non è escluso che il colpo messo a segno mercoledì al quartiere Trieste sia stato compiuto dai “soci” rimasti a piede libero. In viale Pola gli agenti di polizia hanno battuto anche diversi altri condomini alla ricerca di impianti di video sicurezza per cercare di risalire agli autori della rapina.