Il giudice delle preliminari del Tribunale di Roma farà da arbitro nel duello di perizie tra Ciro Immobile e Walter Mannoni, l’autista del tram 19 con cui il capitano della Lazio si è scontrato lo scorso 16 aprile sul Lungotevere all’altezza di ponte Matteotti. È stata fissata al 12 settembre la data dell’udienza in cui, incidente probatorio, verrà nominato il consulente che dovrà ricostruire la cinematica dell’incidente, la velocità di marcia del suv guidato dall’attaccante biancoceleste e chi aveva la precedenza all’incrocio (anche sulla base del segnale semaforico). Sia il calciatore sia il conducente sono indagati dalla Procura capitolina per lesioni stradali. Il fascicolo è stato assegnato al pm Giuseppe Deodato.
LA BATTAGLIA
Assicurazioni di Roma, che rappresenta anche la municipalizzata dei trasporti, non ha voluto risarcire le due figlie piccole del bomber, che quella mattina viaggiavano con lui: «Con riferimento al sinistro in oggetto», Adir aveva fatto sapere di non «poter aderire alle vostre richieste poiché, allo stato attuale, non si ravvisano elementi di responsabilità a carico della Società Atac nella causazione dell’evento».
Il giocatore, dal canto suo, è convinto che lo scontro non sia stato provocato da lui, che quella mattina aveva detto di essere passato con il verde. «Vista anche la querela presentata dal macchinista per lesioni gravi, benché - aveva spiegato l’avvocato Erdis Doraci - abbia solo sette giorni di prognosi dal pronto soccorso, abbiamo intenzione di andare a fondo, anche per risarcire i danni causati a Ciro e alla macchina».
Tre i quesiti a cui i periti nominati dal gip dovranno dare una risposta: innanzitutto stabilire chi tra Immobile e Mannoni non abbia rispettato il semaforo rosso, causando il sinistro. Poi, accertare la velocità del tram e della Land Rover al momento dello scontro. In base infatti a una consulenza depositata dall’autista dell’Atac, il capitano della Lazio avrebbe premuto sull’acceleratore arrivando a toccare i 70 chilometri orari. Ricostruzione però contestata dall’attaccante, secondo cui, al momento dello scontro, il suv procedeva entro i limiti previsti in quel tratto di strada, cioè 50 chilometri all’ora.
LA DINAMICA
Era presto quella mattina di aprile quando Immobile alla guida della Land Rover, non di sua proprietà, era finito contro il tram all’altezza di ponte Matteotti.