Spari davanti alla gelateria, fallito attentato a Lavinio: i sicari fuggono in Smart

Si segue la pista del regolamento dei conti

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di Ivo Iannozzi
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Sabato 27 Aprile 2024, 06:19

Almeno tre colpi di pistola esplosi da un’auto in corsa contro un uomo, che non viene colpito, e un bossolo ritrovato sull’asfalto. È l’unica traccia di quello che giovedì sera, poco prima delle 22, è sembrato un regolamento di conti. Teatro dell’episodio via Re Latino, il viale che dall’incrocio con la litoranea Ardeatina conduce a piazza Lavinia, nel cuore di Lavinio mare, il lido di Anzio. Strada costellata di negozi, bar e ristoranti, molti dei quali, a quell’ora, giorno di festa, erano ancora aperti quando è fallito l'agguato. Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Anzio. Dato l’allarme alla sala operativa, i militari sono arrivati sul posto.

LA RICOSTRUZIONE

Era passata da poco la mezzanotte. I militari hanno eseguiti i rilievi, trovando sull’asfalto un solo bossolo. In terra nessuna traccia di sangue, nella zona circostante nessun ferito. Hanno dato esito negativo anche le verifiche presso il pronto soccorso dell’ospedale “Riuniti” di Anzio per accertare la presenza di persone che avevano riportato ferite con arma da fuoco. Il bersaglio resta sconosciuto, al momento. Gli investigatori stanno cercando un’auto di piccola cilindrata, forse una Smart di colore scuro, con a bordo due uomini, dalla quale sarebbero stati esplosi i colpi di pistola contro l'uomo che invece camminava sul marciapiede. Rispetto all’allarme lanciato alla sala operativa e all’intervento delle forze dell’ordine, l’episodio risalirebbe a due ore prima. È la testimonianza del titolare di una gelateria che si trova lungo la strada del fallito agguato, poche decine di metri da piazza Lavinia.

«Mancavano pochi minuti alle 22 e stavo pulendo delle vaschette – racconta il commerciante - quando ho sentito chiaramente almeno tre colpi secchi; ho capito subito che non si trattava di mortaretti, ma di spari. Sono uscito dal locale per capire cosa stava accadendo, ma in strada non c’era nessuno. Poi mia moglie, preoccupata, mi ha richiamato in gelateria». È l’unico commerciante di via Re Latino ad aver sentito sparare.

Dall’altra parte della strada il titolare di una pizzeria assicura di non essersi accorto di nulla. «A quell’ora - racconta – avevamo un evento con musica, c’era tanta gente e quindi non era proprio possibile sentire i colpi di pistola, anche perché rispetto alla strada il locale è all’interno. Tra l’altro dopo la chiusura sono anche rimasto nella pizzeria insieme ad un mio collaborare, ma non abbiamo sentito spari, né notato movimenti sospetti».

Anche al bar che fa angolo con Corso San Francesco, allargano le braccia. «Avevamo gente e c’era la musica», taglia corto la titolare. Ma i colpi di pistola sono stati esplosi, come conferma il bossolo ritrovato. È l’unica traccia. Importante ai fini delle indagini sarà quindi l’esame delle registrazioni delle telecamere di controllo di alcuni esercizi commerciali che potrebbero aver ripreso la macchina dalla quale sono partiti i colpi di pistola. I carabinieri mantengono il massimo riserbo sulle indagini che sono delicate e complesse; al momento, sono pochi gli elementi sui quali poter lavorare.

LA PISTA

C’è la pista del regolamento dei conti tra esponenti della piccola malavita locale, ma anche la possibilità che gli spari siano l’epilogo di una lite in strada. Il giorno dopo in via Re Latino tra i residenti e i commercianti regna soprattutto incredulità. «Mai accaduto un fatto del genere, proprio non lo ricordo», dice Sandro Corbi, storico commerciante del quartiere, titolare di un negozio di abbigliamento aperto dal 1972. «Mi viene da pensare – ragiona - che possa essere stata magari una lite poi degenerata, a volta capita. Vivo e lavoro a Lavinio da tanti anni e a parte qualche lite, anche violenta, che può accadere durante l’estate quando c’è una grande presenza di turisti villeggianti, nel complesso questa è una zona abbastanza tranquilla con rari episodi legati alla microcriminalità. Ci conosciamo tutti e stiamo sempre molto attenti a quello che accade».

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