Canili a Roma, tariffe gonfiate e niente gare d'appalto: sotto accusa nove comunali

La cifra sprecata, calcolata dalla Corte dei conti, è mastodontica: 27.378.525 euro

Canili a Roma, tariffe gonfiate e niente gare d'appalto: sotto accusa nove comunali
di Michela Allegri
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Sabato 11 Marzo 2023, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 12:57

Tariffe gonfiate e nessuna gara d'appalto: per più di 15 anni la gestione dei canili pubblici di Roma, da Porta Portese alla Muratella, passando per Ponte Marconi e Vitinia, è stata affidata solo a due onlus che, oltretutto, sono state pagate dal Campidoglio molto di più rispetto a quanto sarebbe stato regolare. La cifra sprecata, calcolata dalla Corte dei conti, è mastodontica: 27.378.525 euro.

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Somma che i magistrati hanno chiesto indietro a 9 ex dirigenti capitolini che si sono avvicendati alla guida del dipartimento Politiche ambientali e diritti degli animali, prorogando gli affidamenti senza bandire gare.

Gli importi chiesti sono stati calcolati in base agli anni di servizio e alle mansioni: sotto accusa Enrico Leoncini (3.121.730 euro), Vito Bungaro (823.589 euro), Roberta Pinto (6.198.238 euro), Bruno Cignini (2.107.912 euro), Paolo Giuntarelli (1.489.304 euro), Marcello Visca (6.130.570 euro), Fabio Tancredi (3.610.088 euro), Luisa Massimiani (1.930.097 euro), Alessandro Massimo Maria Voglino (1.966.992 euro).

Le due onlus che sarebbero state favorite sono la Avcpp (Associazione Volontari Canile Porta Portese) e L'Impronta. Dalle indagini è emerso che la tariffa giornaliera pagata dal Comune per 15 anni per ciascun cane accolto è stata di 12,80 euro, nel caso della prima onlus, e 6 euro nel caso della seconda. Importi «palesemente eccessivi», si legge nell'atto di citazione. II Ministero della Salute aveva infatti stabilito che «sarebbe risultato congruo un corrispettivo tra 3,50 e 4,50 euro». Addirittura, da un'indagine fatta dallo stesso dipartimento Ambiente nel 2014 - 14 anni dopo il primo affidamento - emerge che «il corrispettivo congruo dovesse essere pari a 4,30 euro». Tra il 2001 e il 2015, in sintesi, il Comune ha pagato all'Avcpp 52.173.454 euro e a L'Impronta 2.273.152 euro. La maggiorazione sarebbe stata, rispettivamente, del 197,67% e del 39,50%. Solo per fare un esempio: la gestione del canile di via Portuense è stata affidata all'Avcpp nel 2001 e si sono succedute 56 proroghe con «costi esorbitanti»: circa 335mila euro al mese. 

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