Roma, massacrata di botte in casa: sul corpo ustioni e lividi, è in fin di vita

Giovane picchiata nella sua abitazione: ustioni e lividi sul corpo, giallo ad Albano
di Marco De Risi
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Martedì 3 Luglio 2018, 22:16 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 07:50
 Vittima di una violenza feroce. Qualcuno l'ha picchiata senza pietà a tal punto da ridurla in fin di vita. Lei è una ragazza romana, residente ad Albano, di 28 anni che è stata soccorsa priva di conoscenza nella sua abitazione in un palazzo di via Virgilio. Erano le 9.30 di ieri, quando un amico si è rivolto alla polizia perché da molte ore non riusciva ad avere sue notizie: non rispondeva al citofono, nè al cellulare. Gli agenti hanno forzato la porta con l'aiuto dei vigili del fuoco: pochi passi ed hanno visto la ragazza, priva di sensi, adagiata sul letto. Una visione agghiacciante quella dei soccorritori: la giovane era ridotta ad una maschera di sangue e presentava segni di percosse in tutto il corpo. In un primo momento i lividi profondi e rossi sono stati scambiati per ferite da acido. Particolare che è stato escluso dal personale medico dell'ospedale di Albano dove la vittima è ricoverata in prognosi riservata.

 
 


Un caso con pochi precedenti ai Castelli che vede sia gli agenti del commissariato che quelli della squadra mobile lavorare senza sosta per arrivare ad un colpevole. «Un pestaggio assurdo - si lascia sfuggire un inquirente -.
Come si può ridurre così una persona?». L’appartamento della giovane è stato posto sotto sequestro così come l’ascensore. Sembra che qualche condomino abbia visto delle tracce di sangue nella cabina. Se è così qualcuno le ha cancellate ecco perché sono importanti i rilievi della polizia scientifica anche sull’ascensore. Gli investigatori stanno scandagliando le ultime ore prima del pestaggio della ventottenne. Sembra che la giovane in questo momento non abbia lavoro. Nelle case popolari, dove vive, tutti la conoscono come una brava persona, incapace di fare del male. Chi ha potuto ridurla così e perché? Sono gli interrogativi a cui gli agenti stanno cercando di dare una risposta. Sia negli uffici della Mobile che in quelli del commissariato di Albano sono stati ascoltati amici e parenti. Il particolare dell’ascensore potrebbe essere risolutivo: il responsabile potrebbe abitare vicino la giovane. 
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