Incidenti a Roma, un morto ogni due giorni sulle strade della Capitale: la mappa del pericolo

Ottanta vittime nei primi sei mesi del 2023: in aumento rispetto all’anno scorso

Incidenti a Roma, un morto ogni due giorni sulle strade della Capitale: la mappa del pericolo
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 07:10

Le associazioni dei familiari delle vittime della strada suonano i loro campanelli d'allarme: nel Lazio si continua a morire per incidenti. Scontri tra auto, con o senza pedoni, sta di fatto che da inizio anno a oggi per le vie di Roma e provincia sono morte 80 persone. Poco più di una vittima ogni due giorni. Secondo l'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, di soli pedoni ne sono morti 20 nella Capitale (37 nel Lazio), due, invece, i ciclisti che hanno perso la vita. Numeri che confermano le analisi delle forze dell'ordine e le progressioni dell'Istat. «Questo dato - spiega Giordano Biserni, presidente di Asaps - è parziale e non tiene conto dei gravi feriti che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi». Una situazione particolarmente critica, quella del conto delle vittime sulle strade della città, proprio perché il prezzo dei sinistri si può pagare caro dopo molto tempo. E i feriti gravi portati in ospedale, nelle ipotesi migliori, possono uscirne vivi al termine di una lunga degenza. Comunque, ci sarebbe a Roma una crescita delle morti in strada che, in questo periodo, si attesterebbe almeno intorno al 30% rispetto allo stesso lasso di tempo dell'anno precedente.

I MOTIVI

Il Campidoglio sta lavorando per creare una figura dedicata per aiutare chi attraversa la strada.

Ad anticiparlo è Silvia Frisina, delegato di presidenza dell'Afvs, l'Associazione familiari e vittime della strada. «Siamo al lavoro per sottoscrivere anche con il Comune di Roma un protocollo d'intesa nell'ambito del progetto "Ruote ferme, pedoni salvi", che introduca la figura dell'assistente pedonale, per presidiare gli attraversamenti a rischio agevolando il transito dei pedoni». «Dovrebbe essere chiaro a tutti ormai che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale, che non si risolve esclusivamente con qualche modifica al codice della strada, poiché le pene, per quanto aspre e severe, non valgono nulla se non vengono applicate. Per applicarle servono maggiori controlli». Tra le strade più pericolose della città, che negli ultimi sei mesi hanno avuto incidenti stradali mortali, via Cristoforo Colombo, le consolari Casilina, Cassia, Tiburtina, Nomentana e poi via del Mare e lungotevere Diaz. Le distrazioni alla guida, dicono sempre i dati ufficiali; sono le prime cause (assieme all'asfalto rovinato e alla velocità) che scatenano gli incidenti.

«Di 30.000 persone che ho avuto modo di formare in tanti anni di attività, nessuno è mai stato coinvolto in un incidente stradale, a dimostrazione del fatto che fare corsi di guida sicura può essere importante per evitare di essere protagonisti di gravi sinistri», dice Paolo Ciuffi, istruttore di guida sicura. «La media del traffico a Roma è bassa e va intorno ai 10 chilometri orari - aggiunge - ben sotto, dunque, il limite orario dei 30 km/h. Basta una formazione in più per rendere più sicuro e più snello il traffico». Per Valentina Borgogni, presidente della associazione che porta il nome del fratello Gabriele morto in un incidente, «è necessario mettere più agenti nelle strade». «Comuni come Roma, Firenze e Milano dovrebbero chiedere un confronto con il governo centrale per la sicurezza stradale: le grandi città hanno il 73% delle morti nelle strade urbane».

giampiero.valenza@ilmessaggero.it
 

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