«La denuncia di un illecito è un dovere civico di tutti i cittadini, e a maggior ragione di un sindaco». Veronica Cimino è l'ex sindaca di Rocca di Papa, due mesi fa decaduta a causa delle dimissioni in blocco (dal notaio) di dieci consiglieri comunali: sei dell'opposizione e quattro della maggioranza. «Hanno deciso di fermarmi», è stata la sua spiegazione, dopo l'addio al Comune che nel 2019 aveva vissuto la tragedia di Emanuele Crestini, il "sindaco eroe" morto in seguito all'esplosione che il Municipio e una scuola dell'infanzia collegata, causando due vittime e 14 feriti. A fine mese Cimino sarà in tribunale in qualità di testimone - insieme all'ex comandante della polizia locale, Gabriele Di Bella - in un processo per un presunto tentativo di corruzione nato proprio da denunce di sindaca e capo dei vigili urbani. È soltanto uno dei passi che Cimino rivendica sul fronte della lotta per la legalità: «Ho fatto il mio dovere, ho sempre detto che era fondamentale combattere, e alcune cose le ho denunciate alla Procura della Repubblica - sottolinea l'ex sindaca - Di fatto che chi denuncia si mette in una situazione scomoda. Mi aspettavo che mi facessero cadere».
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LA VICENDA
Connessa alla fine dell'amministrazione Cimino anche la questione dell'incarico di Di Bella, che la sindaca avrebbe voluto rinnovare e che, per il decreto Brunetta, sarebbe comunque dovuta andare avanti fino al termine dello scorso anno.