Roma, una legge per dare più poteri a Roma, una chance per il rilancio della Capitale

Roma, una legge per dare più poteri a Roma, una chance per il rilancio della Capitale
di Mario Ajello
4 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Marzo 2021, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 14:41

Finalmente, forse. Il momento per fare di Roma una Capitale come Londra, Parigi, Berlino, con più poteri, più rango, più capacità amministrativa, sembra essere questo. Perché mai come stavolta c’è una larga maggioranza multipartisan e un governo Draghi che su Roma pare deciso a impegnarsi, almeno nelle intenzioni, e a puntare sulla Capitale già in sede di finanziamenti da Recovery Fund (i 9 miliardi dell’ultima bozza del piano di Conte vengono considerati insufficienti, e la Raggi ne vuole 25) ma il nodo è anzitutto quello di cambiare la collocazione di Roma, potenziandola e attribuendo maggiori facoltà al sindaco.

Tramite una nuova legge costituzionale - che farà di Roma una Città-Regione, come vuole Forza Italia e secondo la proposta del dem Morassut - oppure procedendo per leggi ordinarie evitando di mirare alla luna e poi di non fare niente come dicono Fassina e Magi e la loro proposta è spostare su Roma tutti i poteri da Città Metropolitana attribuendo ai municipi uno status da comuni veri e propri con autonomia e capacità di spesa? 


ACCORDO OBBLIGATO


E’ su questo che da giovedì in commissione Affari Costituzionali alla Camera, come ha annunciato ieri il presidente Brescia (M5S), si comincerà finalmente a discutere carte alla mano. Si spera che il fuoco della campagna elettorale per le comunali a Roma (e altrove) in ottobre non incendi il dibattito e lo vanifichi. Sarebbe per Roma l’ennesima chance sprecata da parte della politica, che ha sempre fatto pochissimo per la città guida del nostro Paese. 
Insomma, le proposte da cui partire ci sono.

Bisognerà armonizzarle. Dopo di che, forse, il prossimo sindaco avrà nelle mani uno scettro vero, sennò chiunque andrà al Campidoglio non riuscirà a governare la città. Questo l’hanno capito tutti i partiti e perciò si spera che si accordino.

«E’ necessario uno sforzo comune - come dice Magi di Più Europa, che è anche presidente dell’Osservatorio parlamentare su Roma - che superi lo stallo determinatosi finora dopo i tentativi compiuti con la legge su Roma Capitale del 2009 e poi per gli effetti della legge Delrio». La relatrice della riforma costituzionale sarà la forzista Calabria. E parallelamente viaggeranno le proposte di legge ordinarie. Oltre a quella Fassina-Magi, c’è il testo M5S di Francesco Silvestri il cui obiettivo è semplificare i meccanismi di accesso ai fondi nazionali ed europei da parte di Roma Capitale. La sindaca Virginia Raggi ha salutato con favore l’inizio del percorso istituzionale, sollecitato da un odg approvato all’unanimità dall’Assemblea capitolina il 24 febbraio. «È una vittoria di tutti», ha detto. E sarà la Raggi a prima ad essere ascoltata in Parlamento nel ciclo di audizioni preannunciato da Brescia. Fare insomma di Roma una Roma più forte. Se non ora, quando?

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA