Ostia, ai "cancelli" chioschi chiusi ma “aprono” gli abusivi: invasione di ambulanti sulle spiagge

C’è anche chi vende alimenti e bevande: «L’illegalità copre i servizi che mancano»

Ostia, ai "cancelli" chioschi chiusi ma “aprono” gli abusivi: invasione di ambulanti sulle spiagge
di Mirko Polisano
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Martedì 20 Giugno 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 07:35

Quando lo Stato è assente, c'è l'illegalità a riempire quello spazio. È quanto sta accadendo sulle spiagge libere di Castel Porziano. I cosiddetti "Cancelli" - gli arenili più frequentati e più apprezzati dai romani e non solo - sono completamente allo sbando. Dopo il sequestro dei chioschi, avvenuto lo scorso ottobre, il X Municipio non ha previsto un piano per dotare quel tratto di costa dei servizi essenziali. Non solo è negata ai fruitori dei lidi la possibilità di acquistare un panino o una bottiglia d'acqua, ma anche di noleggiare lettini e sdraio e perfino di utilizzare i bagni, non tutti funzionanti. Il risultato? Chioschi chiusi, spiagge sporche e gli abusivi che spopolano in quella landa di terra che appare sempre più senza regole e senza controlli.

Ostia: blitz al primo "Cancello", struttura sequestrata. «Non aveva alcun titolo per restare aperta». E chiuderà anche Capocotta

LO SCENARIO

All'esercito di venditori ambulanti, a cui ormai tutti sono abituati, la novità dell'estate 2023 è la presenza di postazioni "fisse" di abusivi con tanto di scritte in cui si invitano i bagnanti ad acquistare cibi, bevande e c'è anche chi fa "business" noleggiando lettini e ombrelloni, visto che il X Municipio non solo non è stato in grado di garantire questo servizio ma - da quanto è emerso soprattutto nell'ultimo week end - non si è nemmeno preoccupato di arginare fenomeni di illegalità e micro-criminalità, a partire dai parcheggiatori "taglieggiatori" che da anni spopolano lungo la via Litoranea. «Si chiama Demanio Marittimo dello Stato, ma lo Stato, sul litorale romano, non c'è - polemizza in una nota l'associazione Labur - Mai come quest'anno il quadro è a tinte fosche.

Ostia, la stagione in salita: spiagge libere senza bagnini e niente chioschi ai Cancelli

Il Consiglio di Stato fra poche ore si pronuncerà sulla propria sentenza contro i chioschi senza titolo a Capocotta; a Castelporziano, la magistratura ha sequestrato i chioschi ma il Comune, che non paga gli oneri da 20 anni, resta impunito e silente nonostante i proclami; lo stabilimento dei dipendenti del Quirinale eserciterebbe anche lui senza concessione; le spiagge libere sono incustodite e senza bagnini dopo quasi due mesi e nonostante la Regione Lazio abbia destinato al Municipio X oltre 300mila euro per la sicurezza a mare. Come se non bastasse gli Uffici comunali vorrebbero riproporre la valenza turistica A, la piú alta, per fare cassa sugli stabilimenti. Chiederemo l'intervento commissariale delle sovraordinate strutture Ministeriali competenti, perché nel vuoto dello Stato, l'antistato si fa governo, come Ostia sa bene dal 2015». Altra nota dolente conseguente all'inerzia con cui le amministrazioni competenti hanno lasciato al suo destino è il tema della sporcizia con i rifiuti poi ammucchiati , tanto da rendere quelle spiagge simili a discariche. Solo pochi giorni fa, il X Municipio ha voluto ringraziare il bagnino che poche settimane fa ha salvato un ragazzo 13enne che stava annegando nello specchio d'acqua di fronte a una delle spiagge libere di Ostia su cui, però, l'amministrazione Falconi non ha ancora posizionato i bagnini di salvataggio. Nessuno si preoccupa ancora di risolvere questa mancanza. Una targa-riconoscimento può essere utile, però, alla coscienza.
 

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