«Farmacia addio, sono diventata un'artista dei fiori»

Foto di Fabio Lovino (fabiolovino.it)
di Luisa Mosello
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Sabato 5 Maggio 2018, 09:43
Il suo amore per i fiori Maria Luisa Rocchi lo trasmette con lo sguardo. Mentre parla della sua passione che l'ha portata a diventare una delle flower designer più apprezzate della Capitale gli occhi le brillano come fossero boccioli pronti a fiorire. Romana, nata e cresciuta nel quartiere Prati, dove vive con la sua famiglia, e con Gastone, un golden retriver che adora, dopo la laurea in farmacia e diversi anni dedicati alla professione, ha deciso di cambiare vita.

Dai farmaci alle medicine profumate un bel salto.
«Ho seguito il desiderio di occuparmi di decorazione floreale. Oltretutto i miei tre figli, due femmine che ora hanno 23 e 19 anni e un maschio di 15, erano ancora piccoli ed avevo difficoltà a dedicarmi in toto alla vita del farmacista con molti turni da rispettare. Quindi ho lasciato il lavoro ed ho ripreso i corsi che già da ragazza frequentavo, decidendo di far diventare questa passione un lavoro. Sin da bambina amavo raccogliere cortecce e fiori nel giardino della casa di famiglia, come facevano la mia nonna e mia madre. Il mio rapporto con la natura con il tempo non è cambiato. I fiori mi trasmettono una grande gioia e, anche se il lavoro certamente a volte è faticoso, ricevere un abbraccio da una sposa felice mi fa dimenticare ogni stanchezza».

Cosa fa una flower designer?
«Realizza scenografie floreali e ambientazioni esclusive con la massima attenzione al dettaglio, alla cura della qualità creando l'armonia del tutto. Non ci sono clienti stereotipati, anche se è frequente vedere personaggi della cultura, politica, imprenditoria, spettacolo. Vengono tutte le tipologie di persone purché amanti del bello alle quali cerco sempre di proporre cose particolari. Per i musicisti, per esempio, ho utilizzato i vecchi vinili come supporti per i fiori; per la festa di laurea di una ragazza in lingue orientali ho riempito matriosche di petali, ho trasformato vecchie valigie in centro tavola per sposi viaggiatori».

Si occupa anche dell'accoglienza floreale per gli ospiti internazionali in visita a Roma. Come avviene?
«Spesso mi richiedono omaggi per invitati stranieri illustri, per loro preparo bouquet floreali nei colori della loro bandiera. Non dimenticherò mai l'emozione incredibile e l'onore di aver preparato un omaggio floreale, un cuore realizzato con fiori bianchi e gialli, per Papa Francesco il giorno dopo la sua elezione».

Il suo rapporto con la Città Eterna, quali sono gli angoli che ama di più?
«La Mole Adriana, anche se ogni volta soffro a vedere lo stato di abbandono in cui versa».

A che fiore paragonerebbe la Capitale?
«Una rosa da giardino, le rose antiche quelle inglesi di David Austin. Fiore magnifico per chi sa apprezzarlo e coglierne la sua potenza e bellezza. Fiore dal profumo intenso che sfiorisce rapidamente, di una bellezza inimmaginabile, da vecchia elegante signora dal grande passato un po' troppo dimenticato».

Un segreto per avere fiori sempre perfetti?
«Per i balconi prediligere piante sempreverdi unite a fioriture stagionali. Avendo l'accortezza di sostituire queste ultime, avremo con poca spesa terrazzi sempre in ordine, colorati e fioriti. Per la casa occorre cambiare quotidianamente l'acqua dei vasi avendo cura di rinnovare il taglio dei fiori e di aggiungere poca amuchina. Nel negozio-atelier appena aperto ai Parioli poi ci sono tante idee per tutte le esigenze e tutte le tasche. Anche un solo fiore può rappresentare un omaggio gradito e portare con sé un messaggio speciale».
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