Romani come noi/ La stunt: «La mia vita tra acrobazie e testa-coda»

(Foto di Fabio Lovino)
di Laura Larcan
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Sabato 19 Maggio 2018, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 09:07
In tutto il mondo sono solo quattro le donne che sanno guidare una macchina su due ruote. Romina Bobba, 44 anni compiuti ieri, è l'unica in Europa. Anzi, in realtà è stata la prima nel mondo a sperimentare questa acrobazia ruggente. «Sono una stunt, vivo di acrobazie, di velocità». È nata a Parma, «ma per puro caso - dice - perché la mia è una famiglia circense, sempre in giro». Roma è diventata la sua casa, con il marito Ivan, romano, anche lui stuntman, e le due figlie.

Perché ha scelto Roma?
«Roma è un'ispirazione, è uno stimolo continuo, un'opportunità creativa, di lavoro. Qui c'è tutta la storia del cinema, e qui passa tutto il mondo del cinema. Roma sa accogliere gli artisti dello spettacolo, qui ci siamo fatti conoscere con i nostri numeri, e ora cerchiamo di stare il più possibile in questa città».

Adesso è la star del nuovo show Motori, Ciak, Azione di Cinecittà World. Ci racconta la sua impresa?
«Eseguo una manovra di guida su due ruote con cui compio una serie di evoluzioni: un giro su 360 gradi, slalom, parallele».

Lei la fa facile, ma la sua performance è impressionante. Ha mai avuto paura?
«Quando salgo sulla rampa e vado su due ruote ho la cintura. Ma devi saper dosare l'acceleratore e il volante. Due volte mi sono cappottata di brutto. L'istinto femminile è fondamentale. Come donna e come mamma sono sempre responsabile: faccio le acrobazie solo quando sono padrona del rischio».

Le sue figlie che dicono?
«Sono abituate a vedermi allenare. Però in macchina su due ruote con me non vengono. Preferiscono andare col papà».

Da una famiglia circense, si è specializzata come stunt dei motori. Come è arrivata a questa scelta?
«Lo devo molto a mio marito Ivan con cui ho iniziato dieci anni fa. Volevo provare a fare qualcosa di diverso. Una volta sperimentato, è diventata pura passione. La guida è così, ti prende. La manovra delle due ruote è sempre stata eseguita da uomini, allora mi sono buttata. Ci vuole forza, coraggio, perseveranza. È dura, ma dà soddisfazioni».

Qual è stato il suo set più ruggente?
«Ho lavorato in tanti film e fiction italiani, in tutti quelli dove ci sono scene di inseguimenti in macchina. Mi hanno chiamata anche per una serie tv francese Candice Renoir. Mi sono esibita a Italia's Got Talent, Tu sì que vales, e nella trasmissione Top One con Enrico Papi».

Il momento più rischioso?
«Durante una ripresa, stavo guidando su due ruote, quando all'improvviso mi finisce la benzina, solo che non me ne ero accorta. La macchina in quella posizione non pesca più e si spegne di colpo. Quindi cade e si cappotta. Io sono riuscita a scendere un attimo prima».

La manovra più spericolata?
«Un doppio testa coda in avanti, ci vogliono 400 metri di pista per eseguirlo con velocità massima. Ci sono riuscita. È il mio traguardo della carriera».

Porta mai qualcuno in macchina durante l'acrobazia?
«Ho avuto il piacere di portare su due ruote Luca Capuano e Alessandro Tersigni: Alessandro s'è divertito, Luca un po' meno, non ha parlato molto durante l'esibizione, credo fosse preoccupato».

Le sue figlie seguiranno le orme della mamma?
«La più grande Melanie, 7 anni, già mi ha detto che vuole specializzarsi con la moto. Victoria di 4, ha appena imparato ad andare in bici senza rotelle, e già vuole guidare la macchina».

Il sogno?
«Una performance davanti al Colosseo».
 
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