Ultimo tango in Campidoglio. L’assessore fa ballare la giunta

Ultimo tango in Campidoglio. L’assessore fa ballare la giunta
di Simone Canettieri
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Giovedì 5 Luglio 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 11:10
Allora mambo, canta Vinicio Capossela. Allora tango, ha proposto giorni fa l’assessore ai Lavori pubblici Margherita Gatta. La titolare delle strade di Roma - ergo delle buche - dopo aver pensato all’uso della naturopatia (è abbastanza no-vax) per sanare la piaga dell’asfalto crivellato, da tempo sembra avere un pensiero fisso. «Perché non andiamo tutti a ballare il tango una sera di queste?». Il suo invito, rivolto ai colleghi assessori e alla sindaca Raggi, per ora è caduto nel vuoto. Virginia pare l’abbia guardata perplessa, a Luca è scappato un sorrisetto, Daniele è sprofondato nel cellulare, idem Laura, Linda e Pinuccia. Il tango, si sa, è illusione. La seduzione degli sguardi, un’avventura del corpo e del cuore. Alchimia e gelosia. La milonga, e cioè lo spazio, è fondamentale. A Roma, lo si pratica sotto i portici di piazza Vittorio o dalle parti di piazza della Repubblica (stasera grande evento all’Eur). L’appuntamento nasce per caso, chi ha coraggio si butta in pista, e parte. Tutti gli altri stanno a guardare, e delegano. Incantati, all’inizio, e mossi dalla curiosità, poi passa il tempo e sono pervasi dalla sicurezza che forse davanti non hanno questi gran tangheri. Dura 180 minuti, un giro di danze. E poi finisce la seduzione e si rivota. Pardon, si cambia coppia. E musica.
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