Ma sui social è vietato alzare il gomito

di Mauro Evangelisti
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Sabato 26 Maggio 2018, 00:47
Ok, ho imparato 
la lezione, mai mai mai
più su Twitter quando
sono ubriaco

Ale

Avremmo tutti bisogno di un social media manager, uno che ci fermi quando alla terza birra a Trastevere stiamo postando un selfie poco lusinghiero su Instagram; che ci dissuada quando quel rigore negato ci sta convincendo a scrivere parole di cui presto ci pentiremo su Twitter; che ci sottragga lo smartphone quando vorremmo insultare e minacciare il vigile urbano con un commento su Facebook per la multa che abbiamo trovato sull’auto lasciata innocentemente in terza fila.

Dimenticatevi per un attimo i colori politici, ma guardate il presidente incaricato Giuseppe Conte: appena uscito dal Qurinale, dopo poco aveva un profilo Instagram iper attivo, con tanto di foto e “storie”; un profilo Facebook dove venivano rilanciati i video con le sue dichiarazioni; un account Twitter con tanto di spunta blu, quella che garantisce che non si tratta di un falso, tanto per disinnescare gli account fake che stavano viaggiando forte visto che in molti, malgrado l’evidente ironia, li stavano prendendo sul serio.

«In sintesi: un tempo sarebbe stata più importante la scelta del portavoce, oggi chi si ritrova all’improvviso sul palcoscenico della politica e delle istituzioni guarda in primis ai social», osserva un esperto del settore, Marco Borraccino. Ecco, prendete esempio anche voi al quarto gin tonic mentre siete in vacanza a Formentera: prima di postare su Facebook consultate il vostro social manager.
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