Disastri e complotti: «So tutto io che sto a Torino»

di Mauro Evangelisti
2 Minuti di Lettura
Sabato 12 Maggio 2018, 00:05
Venga a Roma prenda un bus che va a fuoco poi l’auto che finisce in una buca, poi la parcheggi sotto un pino che crolla
@Alysea364


È un complotto. No, è tutta una esagerazione, non è successo nulla. Macché, a Roma funziona tutto alla grande e qui da Vercelli lo capiamo benissimo. Ogni volta che nella Capitale succede qualcosa di molto grave sui social si scatena una corsa al “so tutto io” che meriterebbe di diventare disciplina olimpica. Va a fuoco un autobus a due passi da Parlamento, gente che fugge, danni. È solo l’ultimo di una serie di incidenti di quel tipo, Atac è in ginocchio tanto che ha attivato una procedura di concordato preventivo, logica vorrebbe che si ragionasse su responsabilità passate e presenti.

Riscriviamolo: passate e presenti. Invece no, sui social è profluvio di “so tutto io”. Si dividono in vari filoni: i minimizzatori, quelli che dicono non è successo nulla, poi quando qualcuno condivide foto e video dicono “un incidente così è capitato anche alla Panda di mio cugino a Nepi”. Seguono i complottisti, gli stessi in carica quando si parla di rifiuti: “Io lo dico da tempo, tutti questi bus a fuoco sono sospetti, qualcuno vuole danneggiare etc etc”.

Altra categoria: quelli che detestano perdere tempo, gli “sbrigativi”: se qualcuno esprime preoccupazione per i bus che prendono fuoco, loro rispondono con insulti. Ma gli inarrivabili sono i “so tutto io, ma a 500 chilometri di distanza”, quelli che abitano in una tranquilla città di provincia in Piemonte come in Basilicata, Roma l’hanno visitata una volta con la gita delle medie, ma commentano su Twitter e Facebook: ma quale disastro Atac, a Roma va tutto benissimo. 

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA