Ma il tratto distintivo del suo carattere è la capacità di reagire, di trovare le motivazioni, di ridere anche. “Potrei dare una tesi sui soffitti”, scherza dopo giorni di ricovero in ospedale. E ci descrive l'estenuante corpo a corpo con le zanzare: “Il cuscino l’ho tirato, la zanzara l’ho presa, anzi due... Ma non ho capito chi è morto”. Oppure annuncia la decisione di rinunciare agli antidolorifici: “Ti tolgono la concentrazione, la forza, e qualsiasi volontà tu possa esprimere. Ho smesso gli oppioidi, ora ripartiamo: non mollo i miei progetti”. Infine, terminato il ciclo di cure, “dopo pranzo in attesa delle dimissioni, nel giardino un bel volatile mi centrava... Sò soddisfazioni”.
È un privilegio essere amico di Tony Savino perché impari a non lamentarti più, almeno non per i piccoli contrattempi della vita. E se lo fai poi ti senti un cretino.
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