Quando l’autoironia social irrompe nella festa politica

Quando l’autoironia social irrompe nella festa politica
di Simone Canettieri
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Giovedì 13 Settembre 2018, 00:05
Sarà che è il primo - e unico - partito sulla piazza guidato da una donna. Sarà che lo sfottò era diventato virale da tempo. Ma i ragazzi di Atreju - la festa iper identitaria organizzata da Fratelli d’Italia il 21, 22, 23 settembre all’Isola tiberina - per dar visibilità a questa nuova edizione se la sono presa in maniera bonaria anche con lei, Giorgia Meloni, la «capa», come la chiamano con affetto reverenziale i suoi collaboratori più stretti. 

E così tra i vari meme prodotti ce n’è uno, questo che pubblichiamo qui a fianco, che prende in giro la presunta cosmesi 2.0 utilizzata da sempre dalla Meloni nei manifesti elettorali, per avere un’immagine più graziosa rispetto alla realtà. Burlette e cattiverie sulle quali è meglio farsi una risata. E la prima a dire ma «certo ragazzi fate questi manifesti e pubblicate sul web» è stata lei.

Un modo per non prendersi troppo sul serio e per abbassare lo “spread” tra l’essere leader e il vivere tra le persone. Ecco, l’input nuovo per la nostra politica arriva proprio da una donna. Prendersi un po’ per i fondelli per sdrammatizzare, anche perché in tempi di rete globale il re è sempre più nudo. Magari ora dopo Giorgia, toccherà anche a Virginia, Laura, Matteo I, Matteo II, Nicola, Silvio e via discorrendo. Basta aspettare, forse.
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