Il 28 ottobre 1922 i fascisti marciarono su Roma. Il giorno seguente, il Re trasmise il governo e, di conseguenza, il potere dello Stato al Duce, capo del partito fascista, Benito Mussolini. I fascisti proclamarono, come vessillo di lotta, l’annientamento della minoranza tedesca.
Il loro programma può essere suddiviso in tre punti: snaturalizzazione dei sudtirolesi, massicci insediamenti italiani, allontanamento dei sudtirolesi dalla loro terra. Con decreto del prefetto fascista, l’insegnamento in lingua tedesca fu proibito e punito.
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