Nel 1968, in dissenso con la posizione del suo Partito, non condannò l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Il suo filo-sovietismo lo emarginò da un Partito che andava sempre più allontanandosi dai vecchi allineamenti alle politiche di Mosca e dal 1979 Donini non ebbe più incarichi nel Partito comunista.
Lasciò l'insegnamento nel 1971, qualche anno prima della sua scadenza naturale, e si ritirò nella sua casa di Rignano Flaminio, per dedicarsi alla stesura delle sue ultime opere.
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