Quando morì il suo maestro Beloch nel 1929, ottenne la cattedra di Storia antica all'Università di Roma contrastando l'opposizione di Pais, ma già nel 1931 fu costretto alle dimissioni, essendo tra i dodici professori universitari che si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo. Fu perciò escluso da qualsiasi organismo culturale, tranne che dall'Enciclopedia Italiana, per la quale, con il sostegno del direttore Giovanni Gentile, continuò a curare la direzione della Sezione di Antichità classiche. Fu reintegrato nei ruoli nel 1944, dopo la liberazione di Roma, e proclamato professore a vita. Fu commissario dell'Istituto storico italiano per il Medio Evo dal 1945 al 1952 e dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e del Museo Centrale del Risorgimento nel complesso del Vittoriano dal 1944 al 1952.
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