Covid, i contagi salgono (boom variante Eris): tornano le mascherine? I medici: «Utilizzatele». Ecco la circolare

«La mascherina serve ancora, se vogliamo frenare i contagi»

Covid, i contagi salgono (boom variante Eris): tornano le mascherine? I medici: «Utilizzatele». Ecco la circolare
di Graziella Melina
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Venerdì 8 Settembre 2023, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 11:48

«La mascherina serve ancora, se vogliamo frenare i contagi». Sull’utilità del dispositivo di protezione che durante la pandemia è stato fondamentale per limitare i danni del covid, gli scienziati non hanno dubbi. Il punto cruciale però è capire se indossarla di nuovo dovrà essere solo fortemente raccomandato, oppure se si dovrà imporne l’uso. Tra gli esperti la questione resta aperta, visto che la ripresa dei contagi comincia a preoccupare, e si teme che la situazione possa sfuggire di mano, soprattutto in autunno. D’altronde i dati dei contagi sono chiari: dal 31 luglio al 27 agosto 2023 sono stati segnalati oltre 1,4 milioni di nuovi casi di Covid-19 nel mondo e oltre 1.800 decessi, con un aumento del 38% e una diminuzione del 50% rispetto ai 28 giorni precedenti.

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L’Italia è il secondo Paese per numero di contagi: 26.998, +81% rispetto alle 4 settimane precedenti.

Ma gli esperti provano a interpretare i dati con cautela: «È sempre difficile confrontarci con gli altri paesi - spiegano dal Simit, la società italiana di malattie infettive e tropicali - non conosciamo quali comportamenti adotti la popolazione, quanto le persone siano sensibili a ricorrere ad effettuare test. Certamente, in Italia il covid ha dimostrato che il nostro è un paese di grande fragilità: abbiamo una popolazione anziana, una buona sanità che fa vivere a lungo le persone, ma anche molti soggetti fragili. E questo potrebbe spiegare il motivo per cui da noi ci sono tanti casi: altrove il soggetto non fragile non fa il test e quindi non emerge nemmeno la diagnosi». La questione è ovunque ancora insoluta. Negli Usa, i contagi tornano a salire; secondo gli ultimi dati, solo a New York i contagi sono aumentati di più del 200%. La variante di Omicron chiamata “Pirola”, o Ba.2.86S, continua a diffondersi senza sosta. In molti hanno ricominciato a indossare la mascherina soprattutto sui mezzi di trasporto e nei luoghi affollati. 

GLI ESPERTI

Ma secondo l’immunologo statunitense Anthony Fauci, che continua a raccomandarne l’uso, non basta: «A fronte di un aumento dei casi di nuovi contagi – ha dichiarato - sono preoccupato in quanto i più vulnerabili restano a rischio di forme della malattia più gravi. Spero che i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie diramino nuove indicazioni, sia pure non obbligatorie, sull’utilizzo di mascherine». Anche in Europa, le autorità riflettono su come implementarne l’uso. E così si comincia a ragionare sulla necessità di reintrodurla: negli ospedali di Lisbona, per esempio, l’uso è diventato nuovamente obbligatorio. In Francia si sta valutando l’ipotesi di indossarla anche a scuola. Sull’uso della mascherina in Italia per ora le raccomandazioni del ministero della Salute sono circoscritte ai luoghi di cura, e si limitano a proteggere le persone fragili. L’ultima circolare elaborata dalla direzione della Prevenzione del ministero della Salute ne consiglia l’utilizzo qualora si risulti positivi a un test molecolare o antigenico, e se si entra in contatto con altre persone.

Quanto ai sintomatici, il direttore della Prevenzione Francesco Vaia raccomanda di rimanere a casa fino al termine dei sintomi. È presto per dire se a breve le restrizioni saranno più stringenti. A guidare le scelte delle autorità sanitarie saranno infatti i dati epidemiologici, in particolare quelli relativi alle ospedalizzazioni, oltre che il numero dei decessi. Intanto, però, c’è chi prova a gestire la questione, anticipando le nuove decisioni del ministero: la direzione Welfare della Lombardia ha infatti inviato una circolare in cui si ribadisce la necessità di indossare le mascherine per operatori e visitatori di strutture con pazienti fragili. L’aumento dei contagi, in Italia, è causato dalla diffusione della variante covid EG.5. Dal 21 al 27 agosto, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la prevalenza si attesta al 41,9%. E il trend è destinato a salire: questa nuova variante «è caratterizzata da un elevato tasso di crescita che, insieme ad una diminuita capacità neutralizzazione da parte di anticorpi verso altre varianti, giustificherebbe la sua prevalenza in diversi Paesi».

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