Fentanyl, guerra alla “droga degli zombie": le misure contro l’oppioide che negli Usa ha causato centinaia di migliaia di morti

Sta sbarcando anche in Europa. Palazzo Chigi vara il piano

Fentanyl, guerra alla “droga degli zombie": le misure contro l’oppioide che negli Usa ha causato centinaia di migliaia di morti
di Andrea Bulleri
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Martedì 12 Marzo 2024, 21:28 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 00:38

La chiamano “la droga degli zombie”, perché oltre a far sentire euforici stordisce, disorienta, fino a fermare il respiro. E di fatto, trasforma gli assuntori in morti che camminano. Ma è detta pure “China girl”, perché è da lì, sotto la Grande Muraglia, che arrivano i componenti chimici usati per produrla illegalmente. E negli Stati Uniti, dove una dose si compra in strada per pochi dollari, in tre anni ha fatto più di 200mila morti. Più del triplo rispetto alla guerra del Vietnam. Si chiama Fentanyl la nuova frontiera delle droghe sintetiche.

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Fentanyl, guerra alla “droga degli zombie"

Si tratta di un oppioide che dovrebbe essere somministrato rigorosamente sotto prescrizione. Utile nel trattamento del dolore, ad esempio nei pazienti oncologici o terminali. In pratica l’effetto è lo stesso della morfina, ma fino a 100 volte più potente. E 50 volte in più dell’eroina, che infatti oltre Oceano sta già soppiantando. Il rischio, ora, è che la piaga si diffonda anche in Europa.


L’allarme non è infondato, visto che in Portogallo e nel Regno Unito già si sono registrati segnali in questo senso. Mentre in Italia, lo scorso novembre, è finito in manette un 51enne di Piacenza, ricercato dall’Antidroga a stelle strisce perché a capo di un maxi traffico di Fentanyl tra Cina e Stati Uniti. E l’intelligence ha già lanciato l’allerta: anche la criminalità organizzata nostrana (in particolare la ‘ndrangheta) sta già «testando il mercato» per la nuova sostanza.

Ecco perché il governo vuole muoversi d’anticipo. Erigere una barriera prima che l’onda si abbatta al di qua dell’Atlantico. A Palazzo Chigi paragonano il rischio a quello di una nuova pandemia di Covid. Con l’aggravante che, stavolta, i potenziali bersagli sarebbero soprattutto i giovani. 


I NUMERI
Il Fentanyl, per la verità, non è una droga «nuova». Nel 2016, un’overdose da Fentanyl fu la causa della morte della rockstar Prince. Ciò che la rende così pericolosa, però, è il fatto che può bastare una dose minima, 2-3 milligrammi, a causare l’arresto cardiaco. «Sintetizzarlo in modo illegale costa pochissimo», spiega la presidente dei tossicologi forensi Sabina Strano Rossi. «E quello che viene prodotto nei laboratori clandestini è altamente più pericoloso del Fentanyl in commercio. Fino a centomila volte peggio della morfina». È così, anche grazie alla facilità di approvvigionamento delle materie prime sul dark web, che si spiega l’impennata di decessi che ha colpito gli Stati Uniti a partire dal 2012. Trentamila morti nel 2017, più di 40mila nel 2020, 73mila nel 2022. Complice, secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ruolo di «cattivi maestri» esercitato da molti «rapper e trapper», «vittime e untori» della diffusione della sostanza negli Usa perché «i loro testi, che la esaltano, arrivano agli adolescenti senza filtri». 


IL PIANO
Prevenzione, quindi, è la parola chiave del nuovo piano nazionale contro l’uso improprio di Fentanyl approntato da Palazzo Chigi. Che si muove su due direzioni: da un lato, alzare a livello massimo l’allerta. Dall’altro, non farsi cogliere impreparati di fronte a una potenziale emergenza. Con la speranza di non doverla mai affrontare. Tradotto in pratica, il piano (che coinvolge diversi ministeri, a cominciare da Salute, Interni, Giustizia, Scuola, Sport) prevede di potenziare le misure di protezione nella produzione, nel trasferimento e nella custodia dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl, al fine di evitare furti o ammanchi. A questo scopo sono state già allertate Regioni e Asl, che dovranno vigilare su eventuali prescrizioni “anomale”. E pure il ministero acquisirà periodicamente i dati del commercio di farmaci a base Fentanyl, per rilevare eventuali aumenti significativi. Non solo: viene previsto un continuo monitoraggio delle scorte di naloxone, il principale “antidoto” in caso di overdose da quell’oppioide. 


Ampio il capitolo che riguarda la formazione e sensibilizzazione. Si va dai corsi specifici per gli operatori di polizia e per i sanitari (dovranno essere in grado di intervenire in caso di assunzione di Fentanyl in dosi pericolose) alle campagne di informazione dirette ai ragazzi. Che passeranno, soprattutto, da scuole e società sportive. Anche – annuncia il titolare dell’Istruzione Giuseppe Valditara – richiedendo ai nuovi insegnanti assunti (e a quelli già in servizio) una formazione ad hoc. Ma sulla sensibilizzazione, osserva, «è necessaria una grande alleanza tra scuole e famiglie». «La parola d’ordine del governo – interviene anche Giorgia Meloni – è prevenzione. E siamo fieri che l’Italia sia una delle primissime nazioni in Europa ad adottare un piano molto articolato contro l’uso improprio del Fentanyl e degli altri oppioidi sintetici». Dal 2016 a oggi, nel nostro Paese, i decessi registrati sono stati soltanto due, con cinque comunicazioni di intossicazioni. Un dato che però secondo gli esperti è probabilmente sottostimato. Nel 2021, invece, in Europa si sono registrati 137 casi, di cui 88 in Germania. L’obiettivo, insomma, è tenere alta la guardia. Per evitare che gli zombie si materializzino anche a casa nostra. 

 

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