Astrazeneca, dal ministero il via libera per gli over 65 (ma "estremamente vulnerabili" esclusi)

Astrazeneca, dal ministero via libera per gli over 65 (ma "estremamente vulnerabili" esclusi)
4 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Marzo 2021, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 19:44

Cade il limite massimo di età per l'utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Belgio, anche l'Italia ha dato il via libera ufficiale al suo impiego nei soggetti con più di 65 anni, escludendo però gli «estremamente vulnerabili» per particolari patologie. L'indicazione è contenuta in nuova circolare del ministero della Salute. Rispetto al vaccino AstraZeneca - fino ad oggi indicato per la fascia 18-65 anni - la circolare chiarisce infatti come l'estensione d'uso di basi su «ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili» e che «non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino è in grado d'indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da SarsCov2 sia dalle forme gravi o addirittura fatali di Covis-19»

 

Vaccino AstraZeneca anche per gli over 65: come funziona e che efficacia ha

Su queste basi, e «anche in una prospettiva di sanità pubblica connotata da limitata disponibilità di dosi vaccinali e alla luce della necessità di conferire protezione a fasce di soggetti più esposti al rischio di sviluppare patologia grave o addirittura forme fatali di Covid-19, il Consiglio Superiore di Sanità (Css) - afferma il ministero - ha espresso parere favorevole a che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni». Tale indicazione non si applica però agli «estremamente vulnerabili» per particolari condizioni di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di Covid. In questi soggetti si conferma dunque l'indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a RNA messaggero, ovvero quelli di Pfizer e Moderna.

Quanto alla tempistica della seconda dose, come già indicato nella circolare ministeriale del 10 febbraio che ha recepito le indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco, il richiamo dovrebbe essere somministrato nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose.

E proprio l'alta efficacia, insieme all'invito ad abbandonare qualunque diffidenza rispetto a questo farmaco, è stata ribadita anche dal presidente del Css Franco Locatelli, il quale ha ricordato che somministrando la seconda dose a 12 settimana dalla prima, l'efficacia del vaccino AstraZeneca è nell'ordine dell'82% per tutte le forme di Covid-19 indipendentemente dallo loro gravità, mentre per le forme più gravi la copertura arriva al 100%.

Vaccino, Speranza: «A fine estate vaccinati tutti gli italiani. Aperti a Sputnik»

Con le massicce nuove consegne previste dal primo aprile - 50 milioni di dosi come annunciato dal ministro della salute Roberto Speranza - e grazie alla possibilità di utilizzare AstraZeneca anche sugli anziani, la campagna vaccinale potrà dunque avere, come auspicato, una decisa accelerazione. Altro fronte sul quale il governo punta, oltre al rispetto dei contratti già in essere per l'approvvigionamento di dosi, è quello della produzione interna. Per questo il ministro Giorgetti ha firmato un decreto «per liberare immediatamente 200 milioni» per interventi di ricerca e riconversione industriale per la produzione dei vaccini, fondi che si affiancano alle ulteriori risorse previste nel decreto sostegni per la creazione del «Polo per la vaccinologia e farmaci biologici».

Giorgetti ha anche nominato Giovanni Tria, già ministro dell'economia, consulente economico sul dossier vaccini per la parte che riguarda la produzione industriale nazionale e i rapporti con l'Ue. Continua a crescere intanto la preoccupazione legata alle varianti del virus SarsCov2: un nuovo studio pubblicato su Nature indica infatti come il virus stia mutando in una direzione che può portarlo a sfuggire terapie e vaccini il cui principale bersaglio è la proteina Spike, ossia la principale arma che SarsCov2 utilizza per entrare nelle cellule. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA