Vaccino AstraZeneca, circolare ministero: ok a dosi fino a 65 anni (tranne ai vulnerabili)

Vaccino Astrazeneca, circolare ministero: ok a dosi fino a 65 anni (tranne ai vulnerabili)
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Martedì 23 Febbraio 2021, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 12:21

Il vaccino anti-Covid AstraZeneca potrà essere utilizzato «nella fascia di età compresa tra i 18 e i 65 anni (nati nel 1956), ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili». È quanto prevede, «sulla base di nuove evidenze scientifiche», una circolare del ministero della Salute che aggiorna le modalità di somministrazione del prodotto. 

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La circolare, firmata dal direttore generale Prevenzione del dicastero Gianni Rezza, innalza da 55 a 65 anni l'età di chi potrà ricevere il vaccino anti-Covid di AstraZeneca. La decisione è stata presa dopo il parere della Commissione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e, come precisa la circolare, arriva «da nuove evidenze scientifiche che riportano stime di efficacia del vaccino superiori a quelle precedentemente riportate».

Secondo il documento, Astrazeneca può essere somministrato anche ai soggetti con condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone definite «estremamente vulnerabili».

La nuova circolare con gli aggiornamenti delle indicazioni sul vaccino Oxford, esclude solo i soggetti con danno d'organo preesistente o con risposta immunitaria compromessa (gli «estremamente vulnerabili», appunto, secondo l'ultimo Piano vaccini anti Covid dell'8 febbraio scorso).

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Le dosi di vaccino somministrate in Italia

Sono 3.608.645 i vaccini anti-Covid somministrati nel nostro Paese, il 76,9 per cento per cento delle dosi finora consegnate, pari a 4.692.460 (3.905.460 Pfizer/BioNTech, 244.600 di Moderna e 542.400 di AstraZeneca), mentre ammonta a 1.336.126 il totale delle persone vaccinate a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino. Lo riferisce il bollettino elaborato da ministero della Salute, presidenza del Consiglio dei ministri e dal commissario straordinario al Covid-19, aggiornato alle 9 di oggi.

 

La somministrazione ha riguardato 2.249.746 donne e 1.358.899 uomini. Nel dettaglio, le dosi sono state somministrate a 2.224.800 operatori sanitari, 648.125 unità di personale non sanitario, 370.222 ospiti di strutture residenziali, 294.289 over 80, 29.408 personale Forze armate e 41.801 personale scolastico. Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, in testa in termini percentuali la Valle D'Aosta con 11.551 dosi (il 100,7 per cento), la Provincia autonoma di Bolzano con 52.089 (il 92,7 per cento), la Toscana con 257.218 (l'89,1 per cento) e la Campania con 319.427 (l'84,1 per cento). La Lombardia è la Regione che finora ha somministrato più vaccini (594.674 dosi), seguita da Lazio (350.870 dosi) ed Emilia-Romagna (334.272 dosi).

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