Covid, lo studio: meno morti e casi gravi in zone con più vaccini anti influenza

Covid, lo studio: meno morti e casi gravi in zone con più vaccini anti influenza
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Lunedì 28 Settembre 2020, 15:13 - Ultimo aggiornamento: 18:09

Probabilmente con un numero più elevato di vaccinazioni, si sarebbe pagato al Coronavirus un conto meno salato in termini di vite umane, specie tra gli over 65. È quanto emerge da uno studio condotto dal Centro cardiologico Monzino di Milano, secondo cui sarebbe bastato un piccolo aumento di copertura da vaccino, per evitare circa duemila decessi.


«Abbiamo stimato - spiega Mauro Amato, ricercatore del Centro cardiologico Monzino e primo autore dell'articolo, già pubblicato su Vaccines - che un aumento dell'1% della copertura vaccinale negli over 65 equivale a circa 140mila dosi a livello nazionale e avrebbe evitato 78.560 contagi, 2.512 ospedalizzaioni e 353 ricoveri in terapia intensiva, oltre a 1.989 morti per Covid». Ne consegue che «Sarebbe importante incentivare il più possibile qualsiasi attività che possa portare ad un aumento del vaccino contro l'influenza specie tra chi ha più di 65 anni».
La ricerca si pone in stretta correlazione con l'ipotesi avanzata di recente secondo cui a un maggiore numero di vaccini contro l'influenza corrisponderebbe un contenimento della diffusione del Covid. 


🔬Quale relazione tra #Coronavirus e #cuore? #Monzino e @INMISpallanzani con la biotech @React4life1 avviano #CardioCOV, ricerca d'avanguardia finanziata da @RegLombardia su meccanismi molecolari alla base dei danni cardiaci collegati al COVID-19
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— C. C. Monzino (@CCMonzino) July 16, 2020 Covid, Francia: nuove chiusure per evitare il lockdwon totale, digala la protesta

Lo studio si è composto di diversi parametri: «Abbiamo confrontato i tassi di copertura vaccinale tra gli over 65 in ogni Regione, unendoli a tre indici di severità clinica della malattia: ospedalizzazioni, terapie intensive e decessi. Le analisi hanno confrontato che indici di diffusione e gravità del Sars-Cov-2 sono inversamente proporzionali al tasso di vaccinanzione antiinfluenzale». Insomma, a un maggior numero di vaccini segue una miniore diffusione del Coronavirus. 

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Naturalmente serviranno ulteriori indagini, ma «lo studio fornisce, comunque una base scientifica alle raccomandazioni sanitarie diffuse da diversi organismi internazionali come l'Oms, che esortano la popolazione a vaccinarsi». «Anche il mondo della cardiologia - continua Damiano Baldassare, coordinatore dello studio, responsabile dell'Unità per lo studio della morfologia e della funzione arteriosa del Monzino - è stato devastato dalla pandemia e la mancanza di vaccini e farmaci ci ha indotto a cercare delle alternative per rispondere all'attacco. In vista di una seconda ondata, poi, ci siamo concentrati sull'ipotesi avanzata da numerosi scienziati circa il ruolo del vaccino contro l'influenza per ridurre i contagi da Covid». Le due malattie - si legge nello studio - hanno vie di trasmissioni simili, come alcuni sintomi,sebbene gravità e mortalità rimangano profondamente diverse. 
 

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