Dalla riforma degli istituti tecnici professionali al liceo del made in Italy: non solo teoria ma anche tanta pratica tra i banchi di scuola, per aiutare gli studenti ad entrare nel mondo del lavoro senza dover aspettare anni per trovare l’impiego giusto. Dal 18 gennaio al 10 febbraio prossimo, le famiglie saranno chiamate a iscrivere i ragazzi alle classi prime, sia elementari e medie ma anche superiori, e così potranno scegliere anche tra i nuovi percorsi professionalizzanti.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
La riforma, che sta prendendo corpo in Parlamento, mira ad arrivare a diplomi tecnici e professionali altamente specializzati, anche per dare una risposta concreta alle imprese che non riescono a trovare il personale qualificato da assumere. La VII Commissione del Senato ha approvato infatti il disegno di legge che introduce per gli istituti tecnici e professionali il nuovo modello 4+2: vale a dire che il percorso di scuola superiore, fino ad oggi di 5 anni, viene ridotto a 4 anni.
DIPLOMATI DI SERIE A
«Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A - ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara - Grazie al potenziamento delle discipline di base e all’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti. Si tratta di una riforma ambiziosa: sarà più forte il raccordo fra scuola e impresa, si punterà molto anche sull’internazionalizzazione e sulla ricerca. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive».
PERSONALE CERCASI
Nell’ultimo anno è aumentata per le imprese la difficoltà nel trovare personale qualificato: una difficoltà che, secondo i dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere con Anpal, ha coinvolto il 48% delle assunzioni programmate dalle imprese per settembre e ottobre scorso, in aumento di 5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022. Una percentuale molto alta che, per diverse figure tecnico-ingegneristiche e di operai specializzati, arriva anche al 60% e 70%.
A SCUOLA DI MADE IN ITALY
Per il prossimo anno sarà possibile iscriversi anche al liceo del made in Italy: il percorso di studi avrà «l’obiettivo - come spiegano dal Ministero delle imprese e del made in Italy - di promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy». Il nuovo percorso liceale tratterà argomenti di tipo giuridico-economico, per ora sono previste 99 ore l’anno di diritto e 99 di economia politica, e saranno studiate anche le materie Stem, quindi scienze, tecnologia, ingegneria e matematica con informatica, oltre a materie come italiano, storie e filosofia, due lingue straniere e storia dell’arte. Anche in questo caso saranno avviati i tirocini con le imprese, legate alle attività svolte in classe, per fare esperienza nel settore economico-produttivo di riferimento: anche il liceo del made in Italy, come gli Its, dovrà avere un forte legame con il mondo del lavoro.