Un avvoltoio ucciso a fucilate, un altro avvelenato: la triste fine delle sorelle Clara e Bianca

Uccisa anche Bianca, la sorella di Clara. Gli avvoltoi che migravano verso l'Africa (foto di Hichem Azafzaf)
di Remo Sabatini
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Martedì 18 Settembre 2018, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 19:22
L'uccisione di Clara, il giovane avvoltoio capovaccaio preso a fucilate nei cieli di Mazara del Vallo pochi giorni fa, aveva destato scalpore. Lo stesso Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, era intervenuto sulla questione promettendo un inasprimento della pena per chi si macchia di reati di bracconaggio.

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Clara era stata liberata, insieme alla sorella Bianca, il 3 settembre scorso dagli operatori del CERM (Centro  Rapaci Minacciati) nell'area della Murgia materana. Insieme, avrebbero dovuto migrare verso l'Africa.
Un volo faticoso e non privo di difficoltà che le avrebbe dovute portare in Tunisia. Per una delle due, purtroppo, la migrazione sarebbe terminata anzitempo, grazie ad un criminale colpo di fucile sparato nei pressi di Mazara.
Così, dopo il triste ritrovamento dell'avvoltoio, ormai senza vita, il 9 settembre, le speranze di successo della operazione erano state riposte sulla sorella Bianca, scampata ai fucili.





E Bianca, ce l'aveva fatta. Dopo centinaia di chilometri di volo ininterrotto, aveva raggiunto la Tunisia.
Seguita dai ricercatori tramite il sistema GPS, nell'ultimo tratto del suo lungo viaggio, aveva percorso ben 148 chilometri, sorvolando il mare e 190 in territorio tunisino, dove era arrivata il 12 settembre scorso.
Quì, però, anche lei ha trovato la morte a causa dell'uomo. Avvelenata. Così è morta Bianca.
Stando alle dichiarazioni rilasciate da responsabili del CERM, infatti, sembra che il giovane avvoltoio si sia fermato in una zona  con molti ovili. Quì, sembra sia prassi, vengono lasciate carcasse avvelenate che dovrebbero uccidere i predatori terrestri. Una soluzione, questa di proteggere le greggi, più che discutibile e pericolosa.
Così, proprio a causa di una di quelle carcasse che avrebbero potuto sfamarla, per Bianca è arrivata la morte.
Nel frattempo, alcune anomalie registrate dal GPS, avevano fatto preoccupare i ricercatori del Centro Rapaci che, immediatamente, hanno provveduto a far scattare l'allarme ed a contattatare l'autore delle immagini che pubblichiamo, Hichem Azafzaf, il presidente dell'Associazione "Les Amis des Oiseaux" (AAO/BirdLife Tunisie, associazione ornitologica tunisina) che, insieme alla moglie, direttore esecutivo, dopo ore di viaggio, hanno trovato Bianca, ormai senza vita. "La morte di Bianca e Clara per mano dell'uomo, hanno dichiarato al CERM, ci dice come sia diventato quasi impossibile, per gli uccelli, sfuggire ai pericoli mortali che si annidano ovunque".
 
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