Tutti pazzi per i vini dell'Etna: 5 etichette che valgono la scalata

Tutti pazzi per i vini dell'Etna: 5 etichette che valgono la scalata
di Federica Randazzo
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Giugno 2018, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 15:58

A Muntagna, è così che i siciliani chiamano l’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, diventato negli ultimi anni la nuova mecca di produttori e appassionati di vino. Un paesaggio lunare e magnetico, fatto di terre nere di matrice vulcanica, vigne secolari coltivate ad alberello, escursioni termiche importanti ed esposizioni eterogenee: tutti fattori che conferiscono ai vini etnei dei tratti unici, fatti di chiaroscuri, venature sapide e strutture solide ma eleganti. Vini che, lungi dall’essere una moda passeggera, stanno diventando una sicurezza alimentata (e movimentata) da nomi storici e volti di nuovi produttori.
 
Un’unicità intuita e cavalcata da importanti cantine e imprenditori italiani e stranieri, che hanno consacrato la Montagna a vera e propria star della viticoltura nazionale. Ultimo in ordine cronologico il celebre imprenditore vinicolo piemontese Angelo Gaja, che di recente ha acquistato 21 ettari insieme al vignaiolo Alberto Graci, ma non è il solo: fra le vigne etnee risuonano nomi di famose aziende siciliane quali PlanetaFirriatoTasca d’Almerita e Donnafugata. Anche diversi forestieri sono stati conquistati da questa zona, come Marco de Grazia, commerciante fiorentino di vini italiani negli Stati Uniti e fondatore dell’azienda Tenuta delle Terre Nere o Andrea Franchetti, già proprietario della Tenuta di Trinoro in Toscana, creatore dell’azienda etnea Passopisciaro.
 

 

 
Fra i pionieri del “miracolo etneo” troviamo Giuseppe Benanti, farmacista siciliano, che nel 1988 ha sentito riaccendersi l’atavica fiamma della viticoltura e ha dato vita a una produzione di qualità, l’energica Alice Bonaccorsi dell’Azienda Valcerasae il commerciante belga Frank Cornellisen che, folgorato dall’Etna, nel 2001 decide di fermarcisi e diventare vignaiolo. Quando si parla di rinascita della viticoltura locale, però, il nome più citato è senza dubbio quello dell’enologo Salvo Foti, un vero e proprio custode dei valori e della bellezza di questa terra, di cui conosce ogni palmo. A lui si deve la valorizzazione della viticoltura etnea, l’idea di consorziarne gli artigiani dell’intera filiera per formare e fornire manodopera locale e la produzione di vini di profonda consapevolezza ed etica, come l’Etna rosso Vinupetrae il rosato Vinudilice.
 
Ecco 5 sorsi che vi porteranno in cima alla Montagna:
 
Calderara Sottana - Tenuta delle Terre Nere
«L’Etna appartiene alla Sicilia come l’eccezione appartiene a una regola»suole dire Marco de Grazia, uomo dalla personalità forte e versatile, come il suo Calderara Sottana, con sentori caldi di frutti rossi e fiori macerati e accenni terrosi e di erbe officinali, che sorprende per l’equilibrio al palato. 
 
‘A Rina - Girolamo Russo
Umanista di formazione, vignaiolo per richiamo, Giuseppe Russo, figlio di Girolamo, ha ereditato l’azienda paterna nel 2004 e da allora produce vini appassionanti e passionali, come ‘A Rina, un Etna Rosso giocato sulla silhouette sottile ma incisiva, dotata di particolare eleganza.
 
Profumo di Vulcano – Federico Graziani
Dalla mente e dalla sensibilità dell’eclettico Federico Graziani nasce Profumo di Vulcano, un vino che cattura appieno la sensualità della terra siciliana e la sprigiona in un naso raffinato, che man mano si apre su note di frutta rossa e spezie, e in sorsi accoglienti, dal tannino misurato e una chiusa lunga e incisiva.
 
Contrada G – Passopisciaro
Nell’azienda Passopisiciaro c’è grande attenzione per la valorizzazione delle singole zone, qui chiamate contrade, come in Contrada G, che sta per contrada Guardiola, un vino prodotto da piante centenarie, che gli conferiscono profondità e complessità fatta di frutti scuri, erbe aromatiche, spezie e note balsamiche
 
Versante Nord Rosso – Eduardo Torres
Dai terreni vulcanici delle Canarie a quelli dell’Etna l’energia del giovane e talentuoso Eduardo Torres Acosta è il motore di vini magnetici e di grande carattere, come Versante Nord Rosso, un vino intenso dai tratti austeri, note di marasca e terra, palato succoso e lunga persistenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA