Antonio Bannò, “il genero” di Verdone: «Al primo incontro mi ha detto: mi ricordi Petrolini. Gli devo tutto»

Antonio Bannò, “il genero” di Verdone: «Lo adoro, ma il mio idolo è Tognazzi»
di Gloria Satta
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Martedì 26 Settembre 2023, 00:52 - Ultimo aggiornamento: 16:42

Al primo incontro, Carlo Verdone ha esclamato: «La tua faccia mi ricorda Petrolini». E da quel momento Antonio Bannò, 29 anni, romano del Portuense, liceo classico al Montale(«dove ha studiato anche Damiano dei Måneskin»), si è gettato a capofitto nel ruolo di Chicco, il quasi-genero dell’attore e regista nell’irresistibile serie Vita da Carlo. 

Su Paramount+ è disponibile la seconda stagione in cui Bannò interpreta ancora una volta il fidanzato mollato dalla figlia di Carlo (Caterina De Angelis) per un coreano ma, piazzatosi in casa del “suocero” per riconquistare la ragazza e considerato uno sfigato, riuscirà a sorprendere tutti tra momenti comicissimi e scene cariche di tenerezza. «Ero molto in ansia prima di mettere piede sul set», racconta l’attore, che pure ha alle spalle una solida carriera (formazione allo Stabile di Genova, al Teatro di Roma, con Ronconi, Corsetti, Binasco, film d’autore come Il colpo del cane di Risuleo e le serie Suburra, Rocco Schiavone, Christian, Romulus), «sono cresciuto con i film di Verdone e l’idea di lavorare con lui mi terrorizzava.

Ma Carlo mi ha messo a mio agio lasciandomi libero. Mi ha detto che il mio Chicco incarnava il riscatto e mi ha raccomandato di essere me stesso». 

SUL SET 

Il momento più esilarante sul set? «Ci siamo divertiti sempre, ma non posso dimenticare la scena in cui Max Tortora, che fa un attore sfortunato, si prepara per un provino con Paolo Sorrentino e, rendendosi conto di non farcela, esclama: «Mi ammazzo di venerdì o di sabato?». È venuto giù il teatro di posa dalle risate». E pensare che i primi passi nello spettacolo Antonio li aveva fatti in chiesa. «Da piccolo recitavo nel teatrino della parrocchia dove mi facevano sempre interpretare Gesù Bambino», racconta l’attore, «poi, dopo il liceo, ho affrontato i test sia per l’Accademia Silvio D’Amico sia per lo Stabile di Genova. Li ho superati entrambi ma ho scelto Genova. Ma poi sono tornato a recitare a Roma». Ormai l’attore è sempre più richiesto: lo vedremo su Prime Video nella serie Gigolò per caso di Eros Puglielli e nel film di Luna Gualano La guerra del Tiburtino III, atteso alla Festa di Roma. «Noi under 30 garantiamo il ricambio generazionale», dice Bannò, «ma i miei idoli rimangono Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno, Adriano Giannini, Kim Rossi Stuart». 

I SOGNI

È fidanzato con l’attrice 25enne Romana Maggiora Vergano: «Stiamo crescendo insieme e ci sosteniamo a vicenda, ma un po’ di competizione è inevitabile». Antonio appartiene alla generazione social: «È uno stress, tanto più che rispondo a tutti», sospira. Sogna «un film con Tornatore» e non ama «le serie generaliste, quelle che devono accontentare ogni fascia di pubblico». In pratica? «Con tutto il rispetto, Don Matteo giovane non lo farei». Meglio interpretare il genero di Verdone che sta scrivendo la terza stagione della serie: «Voglio a Carlo un bene enorme, prima di essere un artista è una grande persona. Ho finito per considerarlo davvero mio suocero». 

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