Netrebko riabilitata a Berlino torna all'opera con la prima del "Macbeth" fra proteste e ovazioni

Dopo quasi due anni, il soprano Anna Netrebko è stata riabilitata a Berlino e autorizzata a calcare il palcoscenico della Staatsoper. In scena "Macbeth" di Verdi, fra proteste e ovazioni

Netrebko riabilitata a Berlino torna all'opera con la prima del "Macbeth" fra proteste e ovazioni
di Flaminia Bussotti
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Lunedì 25 Settembre 2023, 12:59
Berlino – Dopo un ‘bando’ di quasi due anni, Anna Netrebko è stata riabilitata a Berlino e autorizzata a calcare di nuovo il palcoscenico della Staatsoper, per lei off limits dopo l’aggressione della Russia in Ucraina e la sua vicinanza a Vladimir Putin. Un ritorno scandito da quattro recite - la prima il 15 settembre, l’ultima la sera del 23 – e segnato da ovazioni in sala e proteste fuori del teatro (e anche dentro la prima sera). In cartellone "Macbeth" di Verdi. Allestimento di Harry Kupfer del 2018, ma di fatto una nuova prima data valenza dell’evento essendo la Germania apertamente schierata con Kiev, con la Staatsoper schiarata in prima fila, illuminata di giallo e azzurro e la bandiera ucraina che sventola in alto. Le scene sembrano quelle della guerra in Ucraina oggi: militari in uniforme marziale, morti, bombe, incendi e colonne di fumo all’orizzonte. La Netrebko, nei panni della lady, vestita sempre di nero sinistro tranne la scena del ricevimento dove indossa un lungo color verde smeraldo. Macbeth, il baritono Luca Salsi, in divisa da generale (berretto militare al posto della corona). Nel cast anche il basso Ferruccio Furlanetto (Banco) e il tenore Fabio Sartori (Macduff), direttore Bertrand de Billy. La Netrebko aveva interpretato la lady anche alla prima nel 2018, accanto a Placido Domingo nel titolo (sul podio Daniel Barenboim).

Il soprano russo, che ha anche la cittadinanza austriaca e vive a Vienna, si era alquanto spesa in passato per il presidente russo. Non come il direttore connazionale Valery Gergiev, ma comunque sempre troppo per la comunità musicale alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. Prima ancora, complice forse il fatto che il mondo aveva un po’ chiuso gli occhi sull’annessione della Crimea nel 2014, la Netrebko aveva fatto una donazione all’opera di Donesk, città ucraina controllata dai russi, facendosi anche fotografare con una bandiera dei separatisti. Dopo il 2022 è stata bandita dai principali teatri lirici e a poco era servita una sua ambigua presa di distanza dall'invasione russa. Il Met la cancellava dal cartellone (e lei gli ha fatto causa per diffamazione e rottura del contratto) e così quasi tutti i teatri. Dopo alcuni mesi, però, poco alla volta Netrebko era riammessa: in Sud America e anche in Europa (a Vienna, Parigi e alla Scala a Milano).

Il suo ritorno a Berlino è stato accolto con il pieno in sala, non uno scranno libero dei 1.400 esistenti ed esauriti anche i posti in piedi. Davanti al teatro, accese proteste la prima sera per tutta la durata della recita: cori e scritte di “No Netrebko”, “Vergogna Netrebko”, “Vergogna pubblico”, “Russia Stato terrorista”. Schermati dalla polizia i circa 150 dimostranti. Salve di buh anche in sala alla prima dopo le arie più famose, controbilanciate dagli applausi degli entusiasti.

Il ruolo della Lady è uno dei cavalli di battaglia della cantante russa per la sua tonalità drammatica e la voce scura e possente, e anche a Berlino ha fatto di bravura e dominio scenico. Per qualche critico la sua voce, a 51 anni, non è più la stessa e nella scena del sonnambulismo, malgrado qualche chilo di meno, non ha più la leggerezza fluttuante di una volta. Altri hanno lamentato una scarsa intelligibilità dell’italiano. In ogni caso a sipario calato è stata subissata di applausi, e il suo carnet è di nuovo pieno: l’attendono Vienna, Milano, Parigi e Salisburgo a Pasqua con "La Gioconda" di Ponchielli.

In un comunicato la Staatsoper ha difeso la scelta: “È stata una decisione difficile”, ha detto il sovrintendente Matthias Schulz, “ma la difendo in pieno”. Nella sua presa di distanza, Netrebko parlava di “guerra” contro l’Ucraina con un pensiero per le vittime. In dichiarazioni al New York Times, Schulz dice che la Netrebko è stata ingenua in passato ma bisogna considerare i timori di ritorsioni contro parenti e amici in Russia. “Lei non è Marlene Dietrich”, ha detto - la diva tedesca che per protesta contro il nazismo prese nel 1939 la cittadinanza americana e fu insignita poi per il suo impegno nella Seconda guerra mondiale della Medaglia della Libertà - “e non riceverà per questo alcun riconoscimento”. 
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