Bologna, le scenografie di Pomodoro raccontano la passione di Cleopatra

Un momento dello spettacolo (foto Marcello Norberth)
di Mariapia Bruno
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Sabato 6 Agosto 2016, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 23:02

Sono Arnaldo Pomodoro e Cleopatra i due eccezionali protagonisti di una mostra aperta fino al prossimo 18 settembre presso il Museo della Musica di Bologna. Dal titolo La passione di Cleopatra. Visioni e maschere di Arnaldo Pomodoro, la retrospettiva, in collaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano e Museo Civico Archeologico di Bologna, ci porta nell’universo straordinario creato dallo scultore nell’arco di cinquant’anni relativo alla progettazione scenica di oltre quaranta spettacoli, tra cui spicca la messinscena de La passione di Cleopatra del poeta egiziano Ahmad Shawqi. L’opera venne rappresentata in Italia nel 1989 sui ruderi di Gibellina: l’occasione era quella delle Orestiadi, la rassegna di teatro e arti visive che si tiene ogni anno nella località vicino Trapani.

Sui giornali dell’epoca è stato possibile leggere commenti del genere: "forse si è scoperto l'autentico vincitore della battaglia combattuta tra Antonio e Ottaviano sulla pelle di Cleopatra: è Arnaldo Pomodoro a dominare con quei fantasmi di luoghi e persone, con quelle macchine che stanno tra il teatro barocco, l'arte astratta e la fantascienza, con quei costumi che sono sculture inventate e nel contempo oggettivazione dell'inconscio..., costumi monumentali dove la ricerca iconografica sulle pareti dei templi della Valle dei re si arricchisce di elementi fantastici e favolistici”.

 

Pomodoro, che lo scorso 23 giugno ha festeggiato 90 anni, nel corso della sua carriera, ha ideato la scenografia di oltre quaranta spettacoli: “l’esperienza teatrale mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni - ha affermato - perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi sembra di poter materializzare la visionarietà”.

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