La decisione di mettere sotto attacco il programma che vede la Perego anche come autore, assieme a Serena Costantini e Gregorio Paolini è un chiaro segnale nei confronti del numero uno dell'agenzia Arcobaleno Tre. Dopo le scuse pronunciate da Fabiano e Maggioni, Presta ha twittato: «Spero che @peregopaola sia cacciata da @raiuno anche a malo modo, così tutte le donne dell'Est-Ovest-scrittrici e giornaliste saranno salve». Una provocatoria frase sibillina che annuncia venti di guerra tra il manager e i vertici di Viale Mazzini. Dopo la chiusura del programma, annunciata per primo dal tweet di Presta, raccontano che il manager si sia sfogato con i fedelissimi: «Me la fanno pagare perché sono amico di Renzi».
FATTORE EX PREMIER
E' un fatto che Presta è da sempre legato all'ex premier. Si conoscono da quando Renzi era presidente della provincia di Firenze. Anche dopo la caduta del governo ha continuato a frequentare il segretario del Pd, incontrandolo in più occasioni, l'ultima un mese fa a Rimini. I suoi migliori amici sono convinti che sia cominciata una specie di lotta continua per intaccare il suo potere e di riflesso per indebolire i renziani dentro la Rai. C'è anche il retropensiero che questa resa dei conti sia cominciata a pochi giorni dal primo aprile, data in cui - se non ci sarà un intervento del governo - le star si vedranno alleggerire di parecchio il compenso annuale.
Di sicuro questa situazione, inasprita dall'ultimo episodio, rischia di innescare da parte dello stesso Presta una sorta di ritorsione ritirando le sue star dai programmi di viale Mazzini. Il primo artista che Presta potrebbe negare è Amadeus: anche lui sfora il tetto dei 240mila lordi annui, tuttavia non guadagna cifre a sei zeri. Se Carlo Conti dovesse non accettare una riduzione dello stipendio, Amadeus, che ha già preso il posto dei pacchi di Flavio Insinna, sembrava destinato a sostituirlo in Tale e Quale Show. Sempre che Presta lo convinca a rimanere alla Rai.
RIMOZIONI
Ma non ci sono solo sospetti sulle questioni politiche. Nel comunicato in cui si annuncia la chiusura di Parliamone Sabato c'è una dichiarazione del dg Campo dall'Orto che suona come una liberazione: «La decisione presa accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale stavamo già lavorando da tempo». In pratica è da mesi che i vertici aziendali e della rete ammiraglia stanno cercando di spostare un capostruttura e un capoprogetto dai programmi del pomeriggio, ma per timori di possibili contenziosi, causa demansionamenti, visto che la fascia non ha un vicedirettore responsabile, non si è ancora provveduto al giro di valzer. Tutto è più facile ora che c'è il casus belli.