E, a proposito di sogni, è quello che si corona per Cortina. Nel 1939 Cortina aveva avuto i Giochi Invernali del 1944 ma il Duce li cedette al Giappone anche se non si fecero, cancellati dalla guerra. Nel 1941, dal primo al 10 febbraio, in piena guerra mondiale, la città della neve ha organizzato per la seconda volta i Mondiali, che poi sono stati declassati dalla Fis nel 1946, con la presenza di 13 Paesi (Germania, che si era annessa l'Austria, Svizzera, Italia, Norvegia, Svezia, Finlandia, Jugoslavia, Slovacchia, Spagna, Bulgaria, Romania, Ungheria e Giappone). C’erano campioni come lo svizzero Edy Rominger, Lantscher, Helmuth, Josef Jennewein, Christl Cranz. Per la prima volta, in quell’edizione, è stato utilizzato il cronometraggio elettrico.
Cortina, prima di Roma 1960, ha ospitato le Olimpiadi nel 1956, le prime in Italia. Avrebbe voluto farlo prima, nel 1952, ma l’idea si fermò in Consiglio Comunale. Poi, per sbloccare la situazione – sembra di vivere questi giorni con Roma 2024 – sono scesi in campo Giulio Onesti e Alberto Bonacossa e il 27 aprile 1947, nella sessione del Cio a Roma, Cortina ha battuto Montreal con 31 voti su 41.
Cortina olimpica ha vissuto la sua gloria dal 26 gennaio al 5 febbraio 1956: 32 nazioni e 818 atleti presenti, con l’ingresso dell'Unione Sovietica che è stata la grande protagonista. Prima, però, la squadra della Germania Unita (e la prima medaglia Ddr con Harry Glaß, bronzo nel salto). C’è stata la prima donna a giurare, Giuliana Chenal-Minuzzo.
Sono stati i primi Giochi dove gli sponsor hanno avuto attenzione, con la Fiat che ha fornito 12 auto e l'Olivetti 70 macchine da scrivere. Altri tempi davvero.
Il Congresso della Fis ha assegnato a Planica i Mondiali del 2020 del salto con gli sci e a Zhang Jakou quelli della snowboard del 2021 mentre quelli dello sci nordico, sempre nel 2021, si faranno a Obestdorf.
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